Quartieri Spagnoli, in bene confiscato alla camorra nasce Casa per persone autistiche

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Quartieri Spagnoli, in bene confiscato alla camorra nasce Casa per persone autistiche

Nel cuore di Napoli, in via del Formale, a ridosso dei Quartieri spagnoli, sorgerà, in un bene confiscato alla camorra, ‘Casa Comune’, primo progetto di co-housing per ragazzi affetti da autismo.

In un bene confiscato alla camorra nel cuore di Napoli, in via del Formale, a ridosso dei Quartieri spagnoli, sorgerà ‘Casa Comune’, primo progetto di co-housing per ragazzi affetti da autismo. In un appartamento di 200 metri quadri, gli ospiti sperimenteranno percorsi di autonomia e occasioni di socializzazione.

“E’ un esperimento significativo di housing che tiene insieme mondi vulnerabili e complicati – ha detto il vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Laura Lieto – in un ambiente di natura cooperativa dove non c’è solo un tetto sulla testa ma accompagnamento, cura e accoglienza. Un ulteriore aspetto significativo è l’uso di un bene confiscato alle mafie che viene così reimmesso nel circuito della vita pubblica e della città: è un segnale di un lavoro che stiamo facendo affinchè questo patrimonio sia impiegato per fini pubblici e di utilità collettiva”.

Il progetto è ideato e realizzato da Fondazione Foqus, Consorzio Co.Re. e dall’associazione Quartieri spagnoli, riuniti in un’Ati. “Innovare significa sperimentare nuovi modelli d’intervento per produrre cambiamento – ha sottolineato Renato Quaglia, direttore Fondazione Foqus -. Casa Comune diventerà un progetto condiviso da un comunità ampia, nazionale, accomunata dalla consapevolezza che ognuno ha diritto di trovare il proprio posto nel mondo”.

Il progetto e la ristrutturazione del bene è finanziato da Guber Banca, istituto di Brescia, grazie a un’innovativa modalità di finanziamento: un conto deposito vincolato dedicato specificatamente alla realizzazione del progetto sociale di Napoli. Al conto deposito ad oggi hanno aderito 200 cittadini.

“Anche le banche hanno un’anima – ha evidenziato l’ad di Guber Banca, Francesco Guarneri – e ho avuto l’occasione di sperimentarlo con questo conto deposito che ha avuto la grande funzione di smuovere le coscienze. L’attività bancaria deve anche creare valore economico, sociale e relazionale per il territorio attraverso il sostegno a progetti importanti per la comunità e insieme alla nostra clientela, diffusa su tutto il territorio nazionale, siamo riusciti a realizzare questo progetto per l’inclusione”.