Giorgia in concerto al teatro San Carlo di Napoli: “Ho pensato di smettere”

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Giorgia in concerto al teatro San Carlo di Napoli

Giorgia torna a parlare di sé presentando il nuovo album in vista dell’inizio del tour che la porterà nel Teatro San Carlo di Napoli.

“Oggi ho l’esigenza di soffermarmi sulle parole più che sulle note. Ho deciso di cantare meno, non mi interessa più dimostrare quello che so fare”: varcata la soglia dei 50 anni, Giorgia racconta la sua nuova fase di donna e artista.

Presenta il nuovo album ‘Blu’, prodotto da Big Fish, dal suono contemporaneo e internazionale, e confessa: “Ho pensato di ritirarmi. Mi dicevo che forse quello che dovevo fare lo avevo fatto, non volevo insistere. Anche cantare mi sembrava difficile, non sapevo più quale fosse lo stile”.

Poi la rinascita. Tra gli autori dei brani di ‘Blu’, oltre alla stessa Giorgia, anche Elisa, Francesca Michielin, Mahmood, Dardust, Jake La Furia, Ghemon, Sissi, Jacopo Ettorre, Alberto Bianco e Francesco Roccati. Anticipato dal singolo ‘Normale’ e contenente il brano presentato in gara al Festival di Sanremo, ‘Parole dette male’, l’album contiene alcune perle tra cui, ‘Se’, musica e testo di Giorgia.

“Mi è venuta per grazia divina mentre litigavo con pianoforte e computer. E’ il mio nuovo modello di ballad 2.0. Ho scritto molte canzoni, dai tempi di ‘E poi’, ma molti non mi considerano una cantautrice”. Perché non suona in pubblico il pianoforte? “Perché mi vergogno, non lo faccio in modo impeccabile. Sono una secchiona”, risponde. ‘Se’ è figlia della malinconia del lockdown e di quel senso di “isolamento, disagio, angoscia” nel periodo clou della pandemia da Covid.

“Ho sempre avuto fiducia nel genere umano, artefice di bellezza, solidarietà, arte, sviluppo tecnologico, ma, ad un certo punto, mi sono sentita vuota, disorientata, delusa. Penso che la colpa sia nell’incapacità di usare la parte spirituale di ciascuno di noi”, osserva l’artista, anche in riferimento alla guerra in Ucraina che va avanti da oltre un anno. Il primo brano dell’album, la cui copertina ritrae Giorgia con un vestito di stelle all’interno di un cielo, è ‘Meccaniche celesti’, completata nel giorno della morte di Franco Battiato pensando a ‘Segnali di vita’, un pezzo che l’ha segnata.

Nell’ispiratissima ‘Tornerai’, che firma insieme a Francesca Michielin, “non ho resistito e ho citato Alex (Baroni ndr), quando canto quell’onda che arriva e non torna mai”. La musica sta cambiando. “Ho cercato il mio posto tornando alle origini, alla black music che mio padre mi obbligava ad ascoltare da piccola e alle sonorità r’n’b”, spiega.

“Ho dovuto provare molto il pezzo scritto da Mahmood, è un modo di cantare serrato che ho dovuto imparare. Alle nuove generazioni viene naturale questa modalità. Per me una piacevole evoluzione”, aggiunge. Non disdegna neanche l’autotune “non per intonare ma solo come leggero effetto, riverbero”. In tour ci saranno echi del passato in armonia con il presente: “Canterò nei teatri più belli cercando una dimensione da club, guardando negli occhi il pubblico. Sarà un’alternanza di elettronico e acustico. Con me sul palco anche Andrea Faustini e Diana Winter”.

A Sanremo Giorgia non ha portato un pezzo scritto per il Festival ma quello che Amadeus ha scelto dall’album, ‘Parole dette male‘, già pronto. “Sapevo che non avrebbe colpito al primo ascolto ma ho voluto essere coerente con questa nuova fase”, ammette. A 22 anni dall’ultima partecipazione come concorrente, ha vissuto il ritorno all’Ariston “con adrenalina” e in gara solo con se stessa, “con emozione e divertimento, in particolare nel duetto con Elisa nella serata dedicata alle cover”.

Sono nate amicizie come quella col giovane Lazza, idolo di suo figlio. Non ha mai incontrato Anna Oxa. “L’avrei ringraziata per i fiori che tanti anni fa mi fece trovare nel camerino a Sanremo”, racconta. Dopo il Festival “ho chiamato Pippo Baudo. ‘Giorgina, sei sempre brava’, mi ha detto. Mi sono commossa”, dice. Ricorda Maurizio Costanzo: “Fu il primo a portarmi in tv al suo Show. Grande personaggio, incuteva rispetto”.

Per Marco Mengoni, vincitore del Festival con ‘Due vite’, Giorgia prova stima e affetto. Incisero insieme ‘Come neve’. “Cantare con lui è stato un momento molto intenso. Marco mi ricorda tanto Alex. Ogni tanto – dice – risento i suoi colori, i suoi modi. Amava Stevie Wonder”. Diretta da Rocco Papaleo, Giorgia si è lanciata anche al cinema recitando nel film ‘Scordato’ “con un personaggio che mi assomiglia – sorride – perchè attacca ‘pipponi’ sull’esistenza”. Un’esperienza che ripeterebbe volentieri.

Giorgia arriverà con il suo tour al Teatro San Carlo di Napoli il 2 maggio.