Eccomi qui a commentare gli outfits della quarta serata del Festival di Sanremo 2013,e credetemi non vorrei. Il perché è molto semplice: gli abiti si commentano da soli e non in senso positivo. Ma cominciamo come sempre dall’inizio.
La serata del “Sanremo Story” dedicata al nostalgico ricordo dei più grandi successi della storia del Festival della canzone italiana e dei suoi intramontabili interpreti diventati poi icone di stile, vede come protagonista indiscussa in fatto di verve e simpatia la padrona di casa Luciana Littizzetto, che si presta ad indossare con indomito coraggio le mise di Nilla Pizzi e Caterina Caselli.
Luciana fa il suo ingresso sul palco dell’Ariston nell’abito che Nilla Pizzi indossò al Festival di Sanremo del’52 quando cantò “Papaveri e Papere”. Si tratta di un abito lungo avorio con ricami in cristalli d’argento e motivi floreali,gonnellone ampio a ruota e scollo all’americana. Per questo outfit molto anni ’50 ha finalmente sciolto i capelli. Il colore dell’abito non le dona particolarmente ma nel complesso le conferisce un po’ di romantica femminilità, calze mille denari e zatteroni a parte of course.
Il secondo abito di Luciana in tema “Sanremo Story” è quello indossato da Caterina Caselli al Festival di Sanremo del ’66 quando cantò “Nessuno mi può giudicare”, e infatti con quella mise chi potrebbe mai?
“Lady Coraggio Littizzetto”, questo il titolo d’onore che le spetta di diritto, entra in scena con un esilarante caschetto dorato che più che la Caselli fa molto Nino D’Angelo. Più la guardavo e più non smettevo di ridere. L’abitino “vestaglietta” in color carta da zucchero con gonna morbida sul ginocchio e apertura centrale a grossi bottoni ha dei ricami in argento. Per questi due outfits “storici” non posso non premiare il coraggio e quindi: Promossa.
Messi da parte gli “abiti d’epoca” la Littizzetto per questa semifinale sceglie di vestire abiti Kristina Ti e Albino. Indossa un long dress nero con manica a tre quarti che stretto sotto al seno scende poi morbido per tutta la sua lunghezza, coperto da un gilet coloratissimo con ricami di fiori in pietre e perline luccicanti. Look molto hippie. Promossa.
La padrona di casa abbandona definitivamente la strada del Vintage indossando un tailleur nero lucido composto da giacca con manica tre quarti e collo impreziosito da decori in swarovski. Il pantalone stile capri le fa inspiegabilmente il sederone. Per l’occasione si è liberata delle calze super coprenti. Una scelta elegante che però non mi entusiasma a causa dell’effetto sederone e della giacca che si alza troppo sulla schiena a causa dei volant. Nel cambio d’abito successivo a cambiare è solo la giacca che da nera diventa bianca con i soliti decori in pietre. Voto? 6- e sono stata buona.
Luciana chiude la serata in un abitino con gonna a palloncino blu cobalto manica tre quarti e scollo a V stretto in vita da una maxi cinta in tessuto tono su tono che ha delle applicazioni in pietra e perline verde smeraldo. Calze mille denari “the revenge”. Non mi piace, bocciata.
Da parte sua Fabio Fazio si è presentato senza cravatta. Ve ne eravate accorti? Wow che stravaganza! che eccentricità!
Gli outfits che finora abbiamo visto sul palco dell’Ariston fanno rimpiangere quei meravigliosi abiti da sogno super femminili ed eleganti visti nelle passate edizioni. Va bene la sobrietà, i tentativi di originalità spesso sfociati in eccessi (ndr. Simona Molinari), va bene il jolly simpatia,ma non basta. La mancanza si sente e si vede, ed è inutile negarlo.
Passiamo ora alle mise sfoggiate dai cantanti in gara che hanno interpretato i successi del passato, commentando di tanto in tanto il look di qualche ospite degno di nota (positiva o negativa che sia) nell’anonimato assoluto della serata,fatta eccezione per qualcuno. Il grande assente del Festival di Sanremo è il “Glam”, che qualcuno affigga foto segnaletiche per la città di Sanremo. Magari lo ritrovano in tempo per la finale. Mai perdere la speranza!
Malika Ayane resta fedele al total black sfoggiando un abitino in taffettà firmato Antonio Croce con trasparenti righe orizzontali stretto in vita con ampio gonnellone a ruota. Ai piedi delle open toe. Il Vintage le dona. Promossa.
L’etoile Eleonora Abbagnato ci delizia in un abitino nero in paillettes con manica a sbuffo e pizzo nude centrale in ricamo floreale. Ci piace. Scivolone per Nicoletta Mantovani castigata in quella blusa psichedelica che a guardarla per più di un minuto mi si incrociano gli occhi. Annalisa Scarrone duetta con Emma Marrone e tra le due non so chi sta peggio. Devo dire che in fatto di cattivo gusto nel vestire Emma non mi è nuova,così come la tuta nera informe in cui è avvolta. Annalisa che nella puntata precedente aveva recuperato qualche punto si presenta con un outfit maschile con giacca pantalone e scarpe basse. L’idea è carina ma il risultato è deludente. Quel pantalone non le sta affatto bene e le scarpe poi, che orrore. Vorrei sapere inoltre a cosa si è ispirato l’hair stylist. Bocciate.
Antonella Ruggiero ha duettato con Marta sui tubi e per l’occasione ha pensato bene di presentarsi così come stava vestita a casa quando le hanno proposto la collaborazione mentre guardava la tv sul divano. Paola Dominguin sfoggia una tuta floreale aderente con sopra una specie di spolverino verde traslucido con spacco centrale che nell’insieme dovrebbe essere un long dress. Un po’ fatina dei fiori e un po’ una Trilly attempata, su torna dal tuo Peter Pan.
Le esibizioni continuano ed è il momento di Simona Molinari che si presenta in un mini dress di carta stagnola così mini che pare le abbiano tranciato in netto la parte di sotto dell’abito, tanto che la Littizzetto nel vederla dice a Fazio “Hai visto la Molinari? Ha sempre freddo alla gambe!”. Come darle torto? La zanzariera nera sotto l’abito non copre proprio nulla. Bocciatissima.
Maria Nazionale arriva sul palco in long dress nero con corpetto squadrato impreziosito da strass e pailettes. Brava Maria questa volta ci hai preso, femminile ed elegante. Discorso a parte per i capelli smorti e privi di tono. Promossa.
Assolutamente fantastico Max Gazze nel suo frac firmato Etro dalla trama un po’ scozzese con le piume sul retro e sul farfallino. Originale e affascinante. Sembra ritrovare il buon gusto Chiara Galiazzi in abito lungo blu monospalla morbido e leggermente drappeggiato. Elegante, ci piace.
Ma Rocco Siffredi che recita “Questo amore” di Jacques Prévert per introdurre Elio e le storie tese in versione nani musicisti? La cosa più bella ed “eccitante” di questa semifinale. Adorabili.
Bianca Balti ritrova il Glam scomparso e riportalo a Sanremo, ti prego!