La valigia dei ricordi alla Mondadori bookstore di Giugliano: presentazione del libro “Storie di sangue e di carne ben cotta”

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La valigia dei ricordi alla Mondadori bookstore di Giugliano: presentazione del libro "Storie di sangue e di carne ben cotta"

Pochi giorni fa, nella splendida cornice della Mondadori bookstore di Giugliano, ho avuto modo di poter parlare di un argomento molto interessante, i ricordi e la loro importanza per tutti noi. Ho potuto farlo in occasione della presentazione di un libro a tema ( Storie di sangue e di carne ben cotta ) dell’autrice Rossana De Filippo.

Personalmente mi reputo una persona molto legata ai ricordi del passato, della mia infanzia e della mia adolescenza, e spesso mi ritrovo a parlare con amici proprio di questo, ci confrontiamo su tanti aspetti, comuni e non, che hanno caratterizzato gli anni ‘80 / ‘90 … Ragazzi, devo dire che alle volte, parlando parlando, e magari che ne so, seduti al tavolino di un bar, non mi rendo neanche conto che faccio fare tardi, i camerieri del bar mi cacciano quasi! Questo lo dico perchè … beh, perchè tornato a casa, rifletto, e dico tra me e me: i ricordi dell’infanzia sono come la copertina di Linus, ognuno di noi tiene stretti quelli più cari cercando di renderli indelebili al trascorrere del tempo. Mi sembra un dato di fatto, e per ricordi cari intendo sì quelli belli, ma anche quelli che in un certo qual modo ci hanno “segnato”, ci hanno “iniziato” alla vita! Un ricordo è un ricordo, è qualcosa che arriva dal passato e può essere un oggetto, un pensiero, una sensazione, un sapore, un odore … Mi fermo un attimo. Odore. Un odore più di tutti spesso lo sento ancora tutt’oggi, eppure rappresenta un qualcosa accaduto tanti anni fa … Arance! Ora tutti potrete pensare cose del tipo “ Arance? Ma l’odore di arance lo puoi sentire sempre, anche oggi, ogni volta che vuoi!” Eppure no ragazzi! Il profumo di arancia mi porta puntualmente ad un incontro con il mio io ( il mio avatar si potrebbe dire oggi ) anta anni fa … Questo flashback mi accompagna spesso, un flashback tenero, che alle volte cerco di portarlo in vita anche forzatamente, perchè mi rilassa, e in questi casi lo uso quando ad esempio mi capita di non riuscire a prendere sonno la sera, frastornato da preoccupazioni e/o stress vari … Ricordo a tal proposito sempre di periodi dei miei 8/9 anni, inizio autunno ( ottobre, forse inizio novembre ), di sabato pomeriggio ( ero solito “accompagnare” i miei per una passeggiata ) nelle zone di corso Garibaldi a Napoli, verso casa di mia nonna, e vado con mio padre tra le botteghe tipiche di una volta a fare un po’ di spesa, e, immerso tra vari negozi era impregnato quasi un forte profumo di arancia, che mi faceva sognare l’inverno, il Natale, i regali … Sono ricordi sì, quel profumo non andrà mai via dal mio naso, eppure ho sempre un dubbio: ma ciò che ricordo è reale oppure è solo frutto della mia fantasia? Mi faccio questa domanda un po’ marzulliana perché a tutti capita di rievocare un ricordo di infanzia, eppure, secondo uno studio realizzato nel Regno Unito, il 40% di queste reminiscenze sarebbero parzialmente false o quantomeno il “residuato” di un mix di emozioni, sensazioni e altri stimoli esterni!

Pochi giorni fa, nella splendida cornice della Mondadori bookstore di Giugliano, ho avuto modo di poter parlare di un argomento molto interessante, i ricordi e la loro importanza per tutti noi. Ho potuto farlo in occasione della presentazione di un libro a tema ( Storie di sangue e di carne ben cotta ) dell’autrice Rossana De Filippo

Riporto, per tutti i lettori di RoadTv Italia, una parte dell’intervista che ho avuto il piacere di poter fare all’autrice:

 

Rossana, nel tuo libro tutto parte e si concentra sul rosso, su questo colore che viene spesso accomunato all’idea dell’amore, della passione: ci spieghi un po’ il perché di questo rosso?

Tutto parte dal mio nome e dal mondo guardato, da bambina, attraverso la carta della caramella omonima; continua con l’incubo del sangue della carne che i miei mi costringevano a bere perché riacquistassi peso, forze e colorito, dall’età dei quattro anni; si salta, con sprazzi improvvisi, al rosso del primo mestruo e alla morte di nonna Antonia, morte per emorragia “schizzata” sul bianco di una parete appena tinteggiata. E rossi erano anche la locomotiva gonfia di barrette Kinder di una Befana del 2010 e il divano dei Capodanno di Felicetta… Come vedi, ho sempre prediletto analogie più ardite e inusuali dell’amore e della passione…

 

Chi sono per te come figura i nonni e cosa hanno rappresentato nello specifico per te?

Un esempio di pazienza. La vita non risparmiò nulla ai miei nonni materni, beffe comprese, eppure credo di non averli mai visti reagire sbottando. E non certo per rassegnazione o accettazione di chissà quale disegno divino… no no, la loro era proprio pazienza, fatta di gesti ampi e di parole larghe. Tutto in loro si predisponeva all’accoglienza. La comprensione del perché degli eventi avrebbe comportato un inutile spreco di energie. Il tempo rivela coi suoi tempi, amavano ripetere. Una lezione che, ancora oggi, stento a mettere in pratica. Mi barcameno goffamente tra una lentezza mal vestita e una frenesia meglio calzante.

 

I ricordi dell’infanzia possono essere tutti veri oppure no?

I ricordi sono materiale da censura: tagliamo e rimaneggiamo a seconda del personale bisogno di perdonare se stessi o l’altro. Ognuno di noi credo che ripubblichi più edizioni corrette e rivisitate del libro della propria vita.

 

E’ possibile che una persona si riconcili con il proprio passato anche quando le situazioni negative sperimentate non si possono cambiare?

Possibile o meno, ad un certo punto accade, state tranquilli che accade. Come l’amore e la morte, prendere chili e perdere diottrie: prima o poi capita a tutti.

 

E poi arriva un giorno, una data ben precisa, il 5 maggio del 1998 … giorno dell’alluvione di Sarno, tua città natale …un evento che ha segnato la tua vita come quella di tutti i tuoi concittadini … Che ricordi hai di quella giornata tremenda?

Rientravo da Napoli col mio 30 e lode all’esame di Storia Greca. Ci fecero scendere dal pullman. In paese “stava scendendo la lava” dicevano. Parole e immagini poco chiare. Io pensai che, anche in quella circostanza, qualcosa di più grande e di più importante avrebbe distratto mio padre da un mio successo…

 

Che valore hanno i ricordi?

Hanno il valore che ciascuno dà alle proprie cose. Nel mio caso, ho avvertito l’urgenza di sottrarli al tempo fermandoli sulla pagina scritta. Una bella illusione, lasciate che ci creda.

 

Spoilerando un po’ verso il futuro … che progetti avrà come scrittrice Rossana De Filippo?

Una raccolta di nuovi racconti sulla Circumvesuviana scritti nei ritardi e durante le soppressioni dei treni, nei miei anni da pendolare con biglietto (precisazione non scontata, quella del biglietto…) e un libro denuncia sulla scuola con tanto di QRCODE per note audio tratte dai gruppi whatsapp delle mamme, l’ultima frontiera del trash. I miei avvocati sono ancora increduli, solo a scuola è tutto normale…

Un testo che ti rapisce, linguaggio fluido, scorrevole. Leggendo questo libro riesci ad entrare in una magica atmosfera, entri in un mondo legato sì ai ricordi dell’autrice, ma tanti di questi legati alla vita passata di tutti noi. Scrivere dei ricordi, dei propri ricordi ( belli ma anche quelli brutti ) non è affatto facile, come potrebbero pensare alcuni. E scriverli e descriverli così, è da manuale dello scrittore perfetto!

Complimenti vivissimi Rossana, grazie a te sono riuscito a sognare!