Caso Leonardo La Russa, un’accusa di violenza sessuale, il personale che si intreccia con la politica
Il 29 giugno è stata depositata una denuncia a carico di Leonardo Apache La Russa, figlio del Presidente del Senato, per violenza sessuale. La ragazza ventiduenne ha denunciato che dopo aver passato una sera in una nota discoteca di Milano, si sarebbe risvegliata nel suo letto senza vestiti e senza ricordarsi di cosa fosse accaduto.
Il caso è entrato nel dibattito politico dato che il Presidente del Senato ha dichiarato di schierarsi dalla parte del figlio ma soprattutto ha messo in dubbio le parole della ragazza poiché si è fatta avanti giorni dopo l’accaduto e sostenendo che la sua testimonianza perdeva di credibilità data l’assunzione di cocaina.
Da qui le opposizioni hanno duramente attaccato Ignazio La Russa. La Schlein infatti definisce “disgustoso che il Presidente del Senato colpevolizzi una donna che denuncia una violenza” e Conte aggiunge sulla questione in In Onda Estate (La7) “La seconda carica dello Stato si incontrerà col procuratore di Milano nelle varie cerimonie pubbliche. Ma mi dite se questo non può essere anche un modo per condizionare un’indagine che sta nascendo?”.
Anche la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è vista costretta a pronunciarsi sul caso “Comprendo da madre la sofferenza del presidente del Senato anche se non sarei intervenuta nel merito della vicenda” e continua commentando la denuncia della giovane con: “Tendo a solidarizzare per natura con una ragazza che denuncia e non mi pongo il problema dei tempi”, prendendo quindi le distanza dalle insinuazioni di La Russa.
Mentre proseguono le indagini e le audizioni delle persone informate sui fatti, sono ormai poche le speranze di acquisire le immagini delle telecamere di sorveglianza della discoteca Apophis che restano memorizzate non più di 24 ore. Inoltre la Squadra mobile ha già acquisito le copie dei telefonini della 22enne e delle tre ragazze citate nella querela come testimoni, ma, ad intrecciare sempre più questa vicenda con la politica, sarà impossibile esaminare il telefono di Leonardo La Russa, perché la sua sim è intestata al padre, quindi protetta da immunità parlamentare.