“Non c’è pace sotto occupazione”, in tremila in corteo a Napoli per la Palestina

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"Non c'è pace sotto occupazione", in tremila in corteo a Napoli per la Palestina

E’ partito, a Napoli, nella giornata di ieri, da piazza Mercato il corteo di sostegno alla Palestina. Circa 3000 le persone partecipanti, tra le quali anche originarie della Palestina e di altri paesi del medio oriente che vivono in città. Tante la bandiere palestinesi nel corteo aperto da uno striscione con la scritta “Non c’è pace sotto occupazione, Palestina libera”.

Metà del gruppo si è riunito in piazza Mercato e poi è stato raggiunto dall’altra metà, radunatasi in piazza Garibaldi, a ridosso della stazione ferroviaria. Il corteo si è mosso verso la prefettura dove è stato consegnato un documento dei manifestanti per il governo italiano.

Lungo il tragitto, i manifestanti sono stati raggiunti da un folto gruppo con una enorme bandiera della Palestina, che ha campeggiato al centro del corteo. La manifestazione è stata controllata all’inizio e e alla fine dalle forze di polizia, ma non c’è stato alcun problema.

I tanti giovani napoletani che hanno manifestato, insieme a una ampia rappresentanza degli immigrati provenienti dal Medio Oriente, sono entrati nella piazza davanti alla prefettura con una enorme bandiera della Palestina. In precedenza, in piazza Municipio, uno degli attivisti si è arrampicato sullo scheletro della Venere degli Stracci, l’istallazione bruciata alcuni mesi fa: in cima alla struttura ha fissato una bandiera palestinese. Una delegazione dei manifestanti è stata quindi fatta entrare in Prefettura, dove è stato consegnato un documento in cui si chiede al governo che faccia “i passi diplomatici necessari per ottenere la cessazione immediata dei combattimenti e delle azioni militari israeliane che fanno strage della popolazione civile di Gaza” e che l’Italia “non fornisca armi né qualunque altra forma di aiuto militare diretto o indiretto all’esercito israeliano”.

Si chiede inoltre “che il governo fornisca aiuti umanitari alla popolazione di Gaza; che assuma una posizione attenta alla popolazione palestinese e non schiacciata sulle richieste israeliane; che tuteli gli operanti italiani o internazionali e tutti i cittadini italiani ancora bloccati nei territori”.