Trio Malinconico con Diego De Silva al Tasso di Sorrento

0
168
Trio Malinconico con Diego De Silva al Tasso di Sorrento

Un ‘Trio Malinconico’, ma come sempre ci sarà da ridere. Al Teatro Tasso di Sorrento torna oggi (ore 21) Diego De Silva, autore del celebre ‘avvocato di insuccesso’, con una ‘malinconicompilation’ ovvero un reading letterario con inseriti di musica jazz.

“Siamo felicissimi di trovarci nel cartellone della nuova gestione del Tasso, un palcoscenico naturale di Sorrento che ci ha già ospitati con gioia”, racconta lo scrittore che sarà voce recitante.

“Lo spettacolo è tratto dai libri di Vincenzo Malinconico, brani alternati da musica jazz eseguiti dal vivo con contrabbasso e sassofono da due musicisti di consolidata esperienza che mi accompagnano da anni, Aldo Vigorito e Stefano Giuliano”.

Malinconico, contraddicendo la definizione che si porta addosso, è decisamente un personaggio di successo: quale è il suo segreto? “Probabilmente non essere un vincente, ma qualcuno con cui possiamo identificarci, con tutti i suoi limiti, le sue qualità, i suoi fallimenti”, risponde De Silva. “Alla fine, è un uomo che combatte per restare se stesso, resistendo alle intemperie della vita”.

La trasposizione televisiva come è nata? “Da due produttori, Alessandro Passadore e Carlo Macchitella – dice ancora lo scrittore – che insieme al capostruttura Rai Ivan Carlei hanno voluto affrontare la sfida di una serie tv tratta da libri amati. In fondo si è trattato di una scommessa, non essendo Malinconico un personaggio rientrante nei canoni televisivi tradizionali. E alla luce del lavoro svolto, anche dopo le riprese della seconda stagione appena concluse, mi sentirei di dire che l’abbiamo vinta”.

Quanto alla nuova serie interpretata da Massimiliano Gallo, De Silva afferma che “il pubblico ritroverà i personaggi che l’hanno conquistato, quindi continuità con la galleria umana che ha già conosciuto. Si potrà apprezzare il senso del tempo che passa: Malinconico è un personaggio seriale anomalo anche nel non sottrarsi all’anagrafe, un altro elemento che consente alla gente di vedere in lui un uomo e non una figurina da teleschermo”.