Legends, Hamsik: “Tre allenatori vuol dire che qualcosa non è andato a Napoli”

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Legends, Hamsik: "Tre allenatori vuol dire che qualcosa non è andato a Napoli"

E’ stata all’insegna dei grandi capitani l’undicesima puntata della seconda stagione di ‘Legends – Ci vediamo a Napoli’, serie prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, andata in onda mercoledì sera, alle 20, su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre), NapoFlix (canale 86 del digitale terrestre) e on demand sulla piattaforma Sportface TV (tv.sportface.it).

Il programma, condotto da Jolanda De Rienzo, con le leggende del Napoli Alessandro Renica e Raffaele Di Fusco, ha visto come ospiti in studio l’ex centrocampista del primo scudetto partenopeo Francesco Romano e Diego Armando Maradona Junior, figlio del compianto campione argentino, al cui ricordo è stato dedicato in buona parte l’appuntamento, con una serie di amarcord, anche inediti, da non perdere.

Oltre agli ospiti presenti in studio, collegato in diretta, anche una gradita sorpresa per tutti i tifosi azzurri: quel Marek Hamsik, bandiera del Napoli, record man di presenze assolute con la maglia azzurra (520), come capitano, 6 stagioni, e vice goleador all time all’ombra del Vesuvio alle spalle di Dries Mertens, che si è raccontato ai microfoni dei conduttori. Dai suoi anni partenopei alla più stretta attualità, fino ai suoi ricordi del numero 10 argentino con cui condivide il grande amore della città.

Marek perché ha faticato così tanto il Napoli quest’anno e cosa deve fare per il futuro?

“Abbiamo visto tutti che il Napoli ha faticato quest’anno. Il cambio dei tre allenatori nel corso della stagione significa che le cose non sono andate come dovrebbero e la società lo ha capito. Sono convinto, per questo, che farà tutto il possibile per fare bene il prossimo anno, anche facendo qualche acquisto sul mercato. Soprattutto perché andrà via uno dei pilastri, come Zielinski. Vediamo cosa succederà nelle uscite ed entrate del calciomercato”

Sappiamo che hai messo in piedi una Academy importante con oltre 400 tesserati. Ci parli di questo progetto e di cosa ti serve per completarlo?

“Sì, ho fatto una bellissima Academy, costruendo una struttura molto bella, con due grandi campi, due campi da calcio a 5 e un campo coperto. Stanno venendo fuori anche bei risultati, sperando che in estate saremo l’accademia ufficiale della federazione. E’ importante trovare sponsor che ci aiutino ad andare avanti”

Cosa ha rappresentato per Hamsik la figura di Maradona a Napoli?

“Napoli è la città di Diego, questo lo sappiamo, e io sono contento di essere là dietro di lui e vedere che la gente mi vuole sempre bene. Ma Diego a Napoli non si tocca e sono contento che lo stadio sia stato intitolato a lui, perché non si può cancellare quello che lui ha fatto per questa città. E penso che per altri cento anni, quando si parlerà di Napoli, si parlerà di Diego”.

Ci racconti un aneddoto per te indimenticabile a Napoli?

“Ci sono stati tanti aneddoti in quegli anni, ma sicuramente uno di quelli più belli è vincere un trofeo con quella maglia. Ci siamo riusciti dopo più di vent’anni, con la coppa Italia, contro la Juventus. Ed è stato bello festeggiare con i tifosi. Non so immaginare come sia stata la festa per lo scudetto, ma sicuramente parliamo di qualcosa di fantastico e di questo sono orgoglioso. Questa città se l’è meritato dopo tanti anni di sacrifici, passando per la Serie C, ricominciando praticamente da zero. Dopo un periodo non facile, vincere lo scudetto è stato una grandissima impresa per società, tifosi e giocatori”.