La Juventus espugna San Siro, grazie alla sua ricetta ormai vincente di solidità e concretezza. Strama si presenta con la difesa a tre Samuel Ranocchia Chivu, e davanti Alvarez in appoggio al tandem Cassano Palacio. La Juve invece in attacco con Matri Quaglliarella, Padoin preferito a Lichtsteiner. La Vecchia Signora parte forte, e al 3′ gela il Meazza grazie a un tiro di Quagliarella, che tira fuori dal cilindro uno dei suoi numeri più consueti e batte Handanovic. Partita ovviamente condizionata da questa doccia fredda immediata per l’Inter, che prova al 14′ con Cassano, ma Buffon arriva con un guizzo da gatto a fil di palo deviando in angolo. E si ripete con Palacio un minuto dopo, parando un colpo di testa ravvicinatissimo dell’argentino. Poco da dire, la caratura della Juve è un’altra cosa, sembra veramente viaggiare a memoria, mentre l’Inter a tratti pare un’arrancante provinciale. Non che giochi male, ma quest’anno non c’è competizione tra le due squadre. La Juve va anche vicino al raddoppio con uno strepitoso lancio del solito Pirlo per Vidal che però non aggancia.
La ripresa sembra portare un pò di verve all’Inter: Stramaccioni inserisce Guarin per Alvarez, e la squadra prova un’asfissiante pressing per impedire alla Juve di fare il suo gioco. Questo sforzo viene premiato al 55′, Pirlo perde malamente il pallone a metà campo, Kovacic per Cassano, il barese smarca Palacio solo, piattone e pareggio. L’Inter adesso ci crede, lo stadio è infiammato, nell’aria ritorna quella sfida alla pari di tanti anni fa anche sugli spalti. Ma è solo un’illusione di cinque minuti, perché la Juve è un panzer e non gliene sfugge una di occasione: Vidal serve Quagliarella, che poi smista nel mezzo dell’area, Matri è bravissimo ad anticipare tutti e insaccare. 1-2 di ammutolimento! Conte toglie anche un attaccante inserendo Pogba, e la Juve, solidissima oggi, diventa una fortezza inespugnabile. L’Inter passa a quattro e inserisce anche un attaccante in più (Rocchi per Gargano), ma nulla da fare. A due secondi dalla fine Cambiasso si fa anche espellere per fallaccio da frustrazione su Giovinco che non gli fa onore.
È strano dirlo, ma sono 21 i punti che dividono le due squadre (con la Juve che vola a +12 aspettando il Napoli). E si può reclamare per qualche rigore, da una parte e dall’altra, soprattutto da quella milanese, come da tradizione, ma una cosa è certa: le due rivali di sempre quest’anno appartengono a due dimensioni diverse!
Giancarlo Manzi