Rivitalizzare il Centro Direzionale di Napoli: la proposta dei Repubblicani al consigliere Cirillo

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Rivitalizzare il Centro Direzionale di Napoli: la proposta dei Repubblicani al consigliere Cirillo

Recuperare e rivalorizzare il Centro Direzionale di Napoli: c’è anche questa tra le proposte presentate al consigliere regionale Luigi Cirillo da un gruppo  di Repubblicani di Napoli. L’incontro, tenutosi presso la sede del consiglio regionale,  ha messo in luce, tra i vari temi, la possibilità di ridare sviluppo, alla zona della città  che va sotto il nome di Centro Direzionale. E’ un quartiere che vive solo mezza giornata, quando sono aperti gli uffici che colà hanno sede, in primis il Tribunale di Napoli e gli uffici della Regione Campania.

Sicuramente, non basta aprire la stazione della Metropolitana a migliorare la situazione di questo quartiere. OCCORRE CONSENTIRE IL TRAFFICO AUTOMOBILISTICO ANCHE IN SUPERFICIE.

Questa è la proposta che i Repubblicani hanno suggerito al loro consigliere regionale Cirillo dopo che una indagine avrà confermato le difficoltà delle attività commerciali che vi si svolgono e raccogliendo il parere dei radi abitanti della zona.

“Proprio l’apertura della nuova stazione della Metropolitana potrà convogliare un nutrito numero di automobilisti e convincerli a fermare l’auto al Centro direzionale – ha dichiarato Elio Notarbartolo, tra i Repubblicani presenti alla riunione – e, di là, spostarsi con il mezzo pubblico verso le altre parti di Napoli che usufruiscono di una fermata della metropolitana.

Una scelta di questo genere faciliterà il traffico e la viabilità dell’intera città, darà ad essa nuovi sbocchi aprendo nuove opportunità anche economiche e coopererà a togliere il timore di cattivi incontri, che, a causa della solitudine pomeridiana dei luoghi, i Napoletani subiscono quando dovessero lasciare nei soli garage sotterranei la loro auto, che, chi lavora, va a riprendersi, dopo la giornata di lavoro, tra le 17 e le 18, proprio quando il Centro Direzionale, con il sistema di divieto della circolazione della auto che vige in superficie, è diventato un deserto”.