Stasera la finalissima di Champions tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund: dichiarazioni e probabili formazioni

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Stasera nella splendida cornice di Wembley a Londra va in scena l’atto finale della Champions per decidere a chi andrà lo scettro di regina dell’Europa calcistica. E non è forse un caso che a contendersi l’ambito trono ci siano due squadre tedesche, in questi anni difficili per l’Eurozona in cui proprio la Germania si è dimostrata essere ancora una volta il paese più in salute.

Mondo reale a parte, in campo stasera non si scontreranno soltanto due squadre dai colori diversi, ma diverse concezioni di crescita e programmazione calcistica: può anche essere definita la sfida tra lo strapotere economico del Bayern Monaco, vero zar del campionato tedesco, con la sua fucina di campioni plurimilionari (gente come Robben e Ribery) contro una squadra che ha sfiorato il fallimento e ha saputo risalire la china puntando moltissimo sul vivaio e sullo scouting di talenti in giro per il mondo. E sì, perché il Borussia ha praticamente mezza squadra titolare proveniente dal suo vivaio e ha giocatori come Piszczek, Lewandowski e Błaszczykowski pescati nel campionato polacco e ormai inseguiti dagli osservatori di tutte le big del calcio che conta. I tre hanno anche avuto la possibilità di giocare nel nostro campionato, ma Genoa, Lazio, Sampdoria e Palermo non hanno avuto lo stesso occhio lungimirante dei dirigenti gialloneri. Ma buon per loro, stasera hanno una finale di Champions da giocarsi.

I favoriti d’obbligo non possono che essere i bavaresi, l’anno scorso sconfitti dal Chelsea di Di Matteo in finale e assetati di rivincita su loro stessi. Per non parlare del fatto che in campionato proprio i bavaresi hanno stradominato, staccando di 25 punti la squadra allenata da Klopp. Il tecnico del Borussia in conferenza stampa ha espresso una metafora che ben sintetizza (strategicamente) il ruolo di outsider con nulla da perdere: «C’è chi ha scalato l’Everest ed è dovuto tornare indietro a dieci metri dalla vetta ma almeno ci ha provato e anche noi fino adesso ci abbiamo provato e abbiamo solo questa occasione per farlo». Comunque sia la fiducia nei suoi è alta, perché c’è la consapevolezza di essere un«avversario scomodo per qualsiasi squadra».

Accettano con un tantinello di aria di superiorità il ruolo di schiacciasassi i bavaresi. Heynckes, dopo la batosta dell’anno scorso, esprime grande sicurezza: «L’ho detto prima della sfida contro la Juventus e anche prima di quella contro il Barcellona, quando non eravamo favoriti. Ho sempre pensato che avremmo potuto vincere questo trofeo. Se riusciremo a farlo anche domani, sono certo che vinceremo la finale». Ancora più sicuro Mueller, il centrocampista offensivo del Bayern vede la sua squadra senza «… punti deboli. Dovremmo semmai chiedere all’altra squadra se ne vedono».

E in effetti il Bayern Monaco punti deboli quest’anno sembra non averne: tutti i reparti sono stati perfetti e senza sbavature, attacco strepitoso e granitica difesa impenetrabile, resistente ad ogni assedio. Le furie rosse tedesche faranno di tutto per regalare il triplete ai propri tifosi e per rendere l’ultima partita da allenatore  dei bavaresi di Heynckes memorabile in positivo. Klopp invece è deciso a rovinare quella che dal fischio finale delle semifinali è sembrata essere una festa annunciata.

Bayern in formazione tipo, con il 4-2-3-1, Schweinsteiger e Martinez centrali centrocampo, ali affidate a Ribery e Robben, Muller subito dietro Mandzukic. Unici indisponibili Badstuber e Kroos. Borussia Dortmund con lo stesso  modulo, e un unico dubbio: come sostituire il talento Gotze, già acquistato dai bavaresi e ufficialmente infortunato, chissà… Due le possibilità: Grosskreutz a sinistra con spostamento di Reus al centro, ma anche avanzare Gundogan e inserire Sahin centrale di centrocampo insieme a Bender. Confermatissimo il gioiello Lewandowski perno centrale dell’attacco.

Unico orgoglio italiano la compagine arbitrale, in questo periodo europeo infausto per il nostro calcio: Rizzoli coadiuvato da Renati e Stefani, assistenti Rocchi e Tagliavento con Cariolato riserva.

Non resta che augurare a tutti gli appassionati una buona finale da non tifosi, familiare di Peroni gelata e frittatona di cipolle comprese!

Giancarlo Manzi