Cittadini campani per un piano alternativo dei rifiuti

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Di
Stefano Delle Cave

Pochi giorni fa l’Ufficio Flussi dell’assessorato regionale all’Ambiente che , dopo le 1300 tonnellate raccolte, le 1100 di produzione giornaliera e 200 di arretrati.,sono state ripulite anche alcune strade che presentavano specifiche criticità come viale Umberto Maddalena (lunga arteria a nord della citta’ che collega Capodichino con Secondigliano).
Alcuni giorni seguenti però è stato arrestato Stefano Gavioli per l’inchiesta su Enerambiente ,la società da lui presieduta,assieme ad altri suoi collaboratori quali ll’avvocato dell’azienda Giancarlo Tonetto, 57 anni e dei i commercialisti Enrico Prandin, 50 anni (sindaco della società) e Paolo Bellamio, 58 anni, (coamministratore), tutti professionisti mestrini conosciutissimi in città. Misura anche per altri esponenti di Enerambiente: per la veneziana Stefania Vio, 38 anni, responsabile finanziaria, per Giorgio Zabeo, 63 anni, orignario di Mira, sindaco della società e per Loris Zerbin, 51 anni, originario di Camplongo Maggiore, direttore tecnico della stessa. Nei guai, infine, tre dipendenti della Banca di Credito Cooperativo del Veneziano, sede legale a Boion di Camplongo Maggiore: l’impiegata Manuela Furlan, 50 anni l’ex dirigente Mario Zavagno, 63 anni e l’ex direttore generale Alessandro Arzenton, 50 anni. Pesantissime le accuse di cui gli indagati devono rispondere a vario titolo: associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, ricorso abusivo al credito, corruzione, estorsione e riciclaggio. Il «metodo Gavioli», come lo definisce il gip, prevedeva il trasferimento delle passività di Enerambiente su «bad company» e gli assett attivi su altre società.
Quindi l’emergenza in definitiva non può considerarsi conclusa perchè le istuzioni da sole non bastano occorre uno sforzo comune per forine un soluzione alternativa basata sul buon senso comune