Un Piano del Lavoro per ricostruire Napoli e la Campania

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di Francesca Bruciano

“Un Piano del Lavoro per ricostruire Napoli e la Campania!” è il grido dei lavoratori delle Aziende Partecipate che domenica hanno preso parte all’assemblea pubblica “Bonifichiamo Bagnoli” e che giovedì 4 alle 15.30 presso CRAL in via Pozzuoli, 62 hanno indetto un nuovo raduno promosso da Vertenza Napoli, i Comitati Bonifichiamo Bagnoli e No Debito Napoli, Lavoratrici/ori delle Società Partecipate.

L’ area ex Italsider di Bagnoli, la ex area industriale di Napoli est, le discariche legali e illegali da Chiaiano a Pianura, passando per la Terra dei Fuochi e il resto della provincia di Napoli, dipingono il quadro di disastro ambientale senza precedenti nella storia che miete vittime con percentuali da record, metodicamente insabbiate dalle istituzioni, come dimostra il boicottaggio alla realizzazione di un Registro dei tumori. Delle bonifiche mai realizzate, nonostante le somme di denaro stanziate e sperperate, vengono oggi ingiustamente accusati i lavoratori delle Aziende Partecipate, vittime invece, di una politica criminale bipartisan, che non li ha mai messi a lavorare per davvero, perché “l’emergenza, del resto, è business”.

Non si può prescindere da una bonifica che non preveda anche il lavoro. Per questo occorre invertire la rotta, creare un’alternativa indipendente. La bonifica non è più rinviabile. Farlo è una questione di volontà politica e necessita del lavoro di tutti. Una mobilitazione dal basso, dunque, che possa obbligare le Amministrazioni locali ad attuare progetti già elaborati dai comitati ambientalisti, utilizzando i lavoratori delle Aziende partecipate per attuarli, e ad assumere nuovo personale creando posti di lavoro. Queste, in sintesi, le motivazioni della protesta. Una protesta mai terminata, da quando si è insediata in Regione la giunta Caldoro, che ha tolto le commesse ai 270 lavoratori della Arpac tenendoli in stato di fermo per mesi:<< Noi abbiamo bonificato alcuni territori come Castel di Cisterna, come le rampe che collegano Acerra, Pomigliano e il resto dei comuni limitrofi – spiega Mimmo Cordone di Arpac – e abbiamo dovuto lottare per lavorare. Con questa Giunta e il governo dei tagli alla spesa riusciamo solo ad avere manganellate e ad essere messi in cassa integrazione, col risultato di aver ottenuto l’abbandono di territori e di aver portato a morire la popolazione>>.

I Comitati Bonifichiamo Bagnoli, Banca(rotta)e ISKRA, Gruppo Astir e l’Associazione” Mai più amianto” riunitisi in assemblea pubblica domenica scorsa, hanno sviscerato alcuni punti e sottolineato quanto – oltre alla necessità di riqualificare spazi sociali come il Lido Pola, Villa Medusa ed altre strutture – sia urgente la bonifica di Bagnoli, che deve avvenire adesso, attraverso una presa di posizione chiara e trasparente della Magistratura e dei politici: “Bagnoli rappresenta il fallimento di un sistema. Questo territorio- spiegano- che lamenta contraddizioni come disoccupazione, lavoro nero, sfruttamento, inquinamento,  necessita di iniziative che noi come comitati abbiamo in parte sviluppato, ma occorre che tutte le forze sociali e i cittadini apportino il loro contributo in maniera partecipata. Per questo ci costituiremo parte civile al processo di bonifica tenendo alta l’attenzione rispetto alla questione Bagnoli e al ripristino della vivibilità dell’intera area flegrea”.