“Tanto Fnac, riapre prima o poi.” O era Mario?

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di Diego De Vellis

L’imminente chiusura di Fnac era una di quelle notizie che a scadenza annuale entravano prepotentemente nei corridoi di tutte le case del Vomero e non solo ma, come a tutti gli “Al lupo, al lupo”, ci si era ormai abituati al fatto che fosse un pettegolezzo, magari una probabilità, poi con l’avvento della crisi, lo spettro di Guida ha dato un po’ più di credibilità a quelle periodiche voci, confermate dall’annuncio shock “da venerdì 17 a domenica 26 maggio sconti fino al 70% su migliaia di prodotti e fino al 40% sul mondo Apple”.

Allora chiude davvero”, questo il pensiero malinconicamente condiviso da tutti gli affezionati soci e da tutti coloro che dalla “camminata” non potevano escludere anche solo un passaggio frettoloso nel salotto della Fnac. Pensiero distratto, almeno per qualche giorno, dall’euforia degli sconti.

In quei giorni si potevano incontrare molte persone, soddisfatte del proprio acquisto in saldo, girare per le strade del quartiere, custodendo gelosamente quel televisore o quel mucchio di libri e cd di cui proprio non potevano fare a meno, soprattutto a quel prezzo.

Una fila interminabile per entrare, che neppure alle Poste, (a pensarci non sarebbe stata una cattiva idea pagare tutti i bollettini in quei giorni) per poi una volta dentro assistere a scene tipiche del mercato: libri maltrattati, buttati ovunque, scaffali pieni solo di polvere, isterismi per l’ultimo tablet marcato Apple, persone in attesa da ore accanto alla cassa, aspettando un altro compratore interessato allo stesso prodotto per poter approfittare di un ulteriore sconto.

Per poi sentire l’amarezza di alcuni dipendenti, nel rispondere alla solita domanda dei clienti “ma quando chiude?” con un gelido “a questo punto, speriamo al più presto”, indice di una situazione ormai diventata insostenibile prima di tutto per loro.

In effetti tutti quegli sconti fuori stagione davano la sensazione di una vendita di liquidazione e, quando ogni dubbio sembrava essere svanito, ecco che un’ulteriore comunicazione della Fnac riaccese la speranza “Caro Socio, dal 27 al 31 maggio Fnac chiude per inventario e riorganizzazione.”

Ti aspettiamo in negozio dal primo giugno così terminava l’sms che i soci del megastore hanno ricevuto in quei giorni.

Appuntamento mancato quello del primo giugno, tanto che molti si erano ormai arresi all’idea di non poter trascorrere le proprie vacanze tra i reparti della Fnac, ma come nella migliore tradizione hollywoodiana ecco apparire un manifesto sulle serrande chiuse dello store di via Luca Giordano Finalmente Fnac riapre dal 15 luglio che, come un ulteriore colpo di scena, regalerebbe un gradito happy ending a tutti i nostalgici e a tutti coloro che non voglio rinunciare ad uno store ricco di libri, musica, cinema e tecnologia.

Così, sperando che le sorprese siano finite, l’appuntamento è rinviato al 15 luglio.Fnac manifesto megastore riapre

Fnac manifesto