L’etica della ricerca e della divulgazione

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“E’ Vero…?” Filo diretto con la ricerca

Rubrica settimanale di Paola Dama

Sta circolando su fb l’ennesima notizia virale. Una persona che conosco,  mi  lasciò tempo fa il link sulla mia bacheca a cui al suo ” Dio voglia che sia vero” la mia prima risposta è stata: ” Sono stanca, ma stanca di questo tipo di notizie”

La ricercatrice italiana Roberta BENETTI ha scoperto come curare il cancro senza chemio e radioterapie. FACCIAMO CONOSCERE QUESTA NOTIZIA ! (1)

L'etica della ricerca e della divulgazione

INVITO A FAR CIRCOLARE QUESTA NOTIZIA CHE E’ STATA CENSURATA, LE LOBBY FARMACEUTICHE CHE COME SAPPIAMO SULLE MALATTIE E SULLA POVERA GENTE SPECULA DI BRUTTO..

 

Partiamo dal primo punto. Pare che la ricercatrice sia stata censurata, innanzitutto da chi? Gli articoli scientifici vengono pubblicati su PUBMED. Pubmed è un database bibliografico contenente informazioni sulla letteratura scientifica biomedica dal 1949 ad oggi, la cui prima versione online è del gennaio del 1996, con oltre 18 milioni di riferimenti bibliografici derivati da circa 5.300 periodici biomedici. (2) Il motore di ricerca è stato messo a punto dall’NCBI National Center for Biotechnology Information  per l’individuazione di informazioni biologiche, chimiche e mediche. Sono oltre 17 milioni gli articoli reperibili tramite abstract, gli articoli tipo review sono in totale oltre 1,5 milioni mentre gli articoli disponibili in free full text (testo integrale) sono oltre 3,1 milioni. ( Ricerca effettuata su Pubmed il 27 11 2010 ).

 

L'etica della ricerca e della divulgazione

Se stiamo parlando di censura, allora mi aspetto che il lavoro svolto da questa ricercatrice non sia stato pubblicato on line sul database appena citato. Il link di riferimento è http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed, nell’apposita finestra scrivo il nome di Roberta Benetti. Mi escono 14 risultati di cui il secondo è proprio quello in questione. Cliccando il link seguente http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20713524 si apre l’abstract, cioè il riassunto del lavoro. Per poter leggere interamente gli articoli si clicca sull’icona della rivista specifica in alto a destra del sito. La mia sorpresa è stata scoprire FULL TEXT FREE sul simboletto della rivista Cancer Research. Il suo lavoro è addirittura in OPEN ACCESS , questo significa che è gratuitamente scaricabile da chiunque e non solo da chi è abbonato ad una specifica rivista.

Quindi a quanto pare il suo lavoro non è stato censurato dalla comunità scientifica internazionale e quindi da chi sarebbe stato censurato, dalla stampa? E perché? Pare che lei abbia scoperto una cura alternativa alla chemioterapia pertanto questa cosa non è piacevole alle lobby farmaceutiche?

Cerchiamo di chiarire meglio anche questo punto.

La sua scoperta è un lavoro di ricerca di base atto a chiarire e spiegare i meccanismi molecolari che sono coinvolti nello sviluppo del tumore. In particolare lei ha descritto una specifica molecola ( miRNA 335 ) che pare sia direttamente coinvolta nel controllo della proliferazione cellulare, quindi nella crescita del tumore. Le sue conclusioni sono state realizzate in vitro, su cellule, non si parla di strategia terapeutica né in vitro, né in vivo. Per capirci meglio devo spiegare la procedura utilizzata nella ricerca biomedica per arrivare alla cura di una malattia.

 

Consideriamo ad esempio una malattia ereditaria o genetica:

 L'etica della ricerca e della divulgazione

1.  Innanzitutto bisogna identificare il difetto genetico che causa la malattia.

 

2.  Una volta individuato il gene si studia il meccanismo.

 

3. Una volta caratterizzato il gene ed il meccanismo che conduce alla malattia, si parte con la   sperimentazione in vitro di una strategia teraupetica.

 

4. Se i risultati raggiunti in vitro sono soddisfacenti a quel punto il passaggio successivo richiede una preclinica in vivo utilizzando del modelli animali opportunatamente scelti.

 

5. Il successo della strategia a quel punto può passare a quello che comunemente viene definito trial clinico, la sperimentazione è fatta sull’uomo. Il successo di quest’ultima porta alla tanto sperata cura.

 

 

La dr. Roberta Benetti , in base a quanto attualmente pubblicato, è ferma ancora al secondo punto, questo significa non poter ancora parlare di strategia terapeutica, figuriamoci di CURA!

Serve una molecola per curare il cancro? Bene, da qui a veicolarla all’organismo richiede ancora anni ed anni di studi. E tornando al punto di partenza, chi avrebbe censurato una notizia di uno studio che allo stato attuale è ancora agli esordi, lontano da ciò che veniva stupidamente millantato?

 

Una sua intervista su l’Avvenire (3)  sembra essere una risposta a quanto io mi sono sentita di criticare. La scienziata infatti si guarda bene dall’alimentare toni trionfalistici smentendo «sensazionalismi giornalistici incontrollabili» che «in primis, non garantiscono il rispetto ai pazienti colpiti da queste terribile malattia». Inoltre dice «Speriamo davvero di continuare nella direzione giusta ma non siamo al punto di poter promettere nulla». Insomma, «in termini di applicabilità terapeutica, lo studio è ancora lontano dalla clinica e nessuno di noi ricercatori può affermare che potrà sostituire la chemioterapia».

La  professione di ricercatore non deve mai rientrare nei canoni dello show business! E’ questo il modo italiano di fare divulgazione scientifica e quindi pretendere di darne una dignità?

Ad ogni modo, lascio i miei auguri a Roberta, nella speranza davvero che gli ulteriori studi portino ai risultati sperati da tutti!

Su fb ed in rete circolano tante notizie che urlano allo scandalo e alla vergogna, di tanto in tanto qualcuno mi scrive e mi chiede una spiegazione, e spesso chi lo fa è qualcuno che sta tristemente vivendo il dramma di avere un familiare colpito da questa temibile malattia, a volte sono loro stessi a viverlo.

Spesso ho richieste di aiuto e vivo la disperazione di chi sta male, non sono mai stata una persona indifferente al dolore altrui. Quando ancora facevo divulgazione scientifica avevo a cuore una mia frase:

“il senso ed il dovere morale devono assolutamente appartenere ad un buon ricercatore. Nobile è il compito di salvaguardare la diffusione di notizie corrette per non mortificare la speranza che risiede in ogni persona affetta da patologia e nei cari che la accudiscono”.

Concludo con un  monito che lascio agli utenti di fb e a chi è a caccia di “notizie di prima pagina”:

Se proprio si vuole gridare allo scandalo, si prega di divulgare notizie per cui si ha almeno un minimo di competenza, al fine di evitare “illusioni”..e questo mi fa soprattutto rabbia quando si illudono persone tristemente malate!

L'etica della ricerca e della divulgazione
Paola Dama, Ph D
Comprehensive Cancer Center
Ohio State University

Riferimenti e link:

Questa è la prima intervista uscita nel 2010 di Renato d’Argenio:

«Con questo tipo di cure potremmo eliminare la chemio e la radioterapia»

(1)   http://altocasertano.wordpress.com/2013/01/15/roberta-benettia/

(2)   http://it.wikipedia.org/wiki/PubMed

(3)   http://www.avvenire.it/Vita/Pagine/stiamo-preparando-la-sconfitta-del-cancro.aspx