di Redazione
Torre del Greco – “Hanno fatto fallire un intero paese. Rivogliamo i nostri risparmi”. Così gli obbligazionisti della Deiulemar, nota all’opinione pubblica come compagnia di navigazione leader in Europa, ma rivelatasi un buco nero finanziario. Prima le voci in paese, poi l’inizio delle indagini e la conferma del fallimento della società: circa 800 milioni di euro spariti dalle casse dell’azienda, che erano state rimpinguate dagli investimenti dei torresi gettati nel panico dall’ingente perdita di denaro. Almeno 13mila famiglie, infatti, avevano affidato i propri risparmi alla locale impresa di successo, fondata dai tre conterranei Giovanni Della Gatta, Michele Iuliano e Giuseppe Lembo.
A marzo 2012 veniva ufficializzato il crac della Deiulemar. Oggi, a quasi due anni dall’ondata di terrore che ha invaso la cittadina campana, gli obbligazionisti – che hanno fondato il comitato “Noi obbligazionisti della Deiulemar” sono scesi in piazza per ribadire la loro sete di giustizia: “siamo vittime” hanno gridato; “Torre del Greco è stata ammazzata e nella fossa comune abbandonata” lo slogan più ripetuto. Circa 300 persone hanno sfilato fino al Tribunale di Torre del Greco, che sta gestendo le indagini relative al fallimento della compagnia armatoriale, seguendo un carro funebre. Un funerale simbolico di un paese sull’orlo del baratro.
11 ovembre 2013