di Giovanni Copertino
Stamane mentre guardavo i Tg e leggevo i titoli dei giornali ho avuto una strana sensazione di essere preso per il culo. Gli stessi Tg e giornali che fino a qualche anno fa parlavano di rifiuti solo quando era in atto un’emergenza a Napoli o in altre città italiane, oggi con grande enfasi parlavano di “terra dei fuochi” e di roghi, d’inquinamento tossico, di rifiuti sepolti dalla camorra, di discariche al collasso e di grandi movimenti di cittadini che si muovevano per una battaglia che ha già mietuto parecchie vittime.
La persona che scrive questo articolo ancor prima di potersi definire giornalista (tessera n.88168 del 1999 lascio la qualifica ad altri più degni di me) è un avvocato che svolge la sua attività da circa 15 anni. Mi sono imbattuto anni fa con una realtà contaminata come quella di Pianura e Quarto e la sua discarica di Contrada Pisani. Ho incontrato ragazzi ed un’associazione impegnata sul territorio, Oceanus, che mi hanno fatto incontrare migliaia di persone che, nelle proprie famiglie, avevano una persona malata o morta con patologie tumorali, ma soprattutto che vivevano in un territorio in cui l’incidenza tumorale era elevata rispetto alle medie nazionali e le stesse patologie colpivano condomini con una percentuale a dir poco inquietante.
Mi sono imbattuto in giudici, consulenti e controparti e lo stesso stato (volutamente con le minuscole) che attribuivano tutto questo alla radioattività del territorio, vulcanico, alle fabbriche, insistenti, all’ineluttabilità del proprio destino personale e alla crudeltà della vita. Come era difficile parlare con queste persone e convincerle che tutto questo non centrava o centrava molto marginalmente ma che a causare questo erano 30 milioni di tonnellate di rifiuti sversati illegalmente in una discarica legale e senza alcuna sicurezza quando si sversavano legalmente.
Il sottoscritto inviava emails, telefonava, contattava i giornalisti, inviava documenti e consulenze ai giornali ed ai politici in cui si evidenziava la tossicità del territorio e l’inquinamento delle falde, le cartelle cliniche e documenti medici attestanti le patologie riscontrate. Parlavo con persone che mi raccontavano le loro storie di lotta per la vita e di morte.Lottavo al loro fianco senza che potessi dargli la certezza di veder rispettate la loro memorie con una sentenza che accertasse la verità ed inchiodasse i colpevoli alle loro criminali responsabilità. In pochi ci hanno dato spazio e creduto (Current) e insieme a Renato abbiamo creato Road Tv Italia affinché se ne parlasse in modo chiaro e senza filtri o compromessi.
Documenti in cui ministeri stanziavano allora miliardi di lire e poi milioni di euro che inesorabilmente venivano deviati in altre più “importanti questioni” non si sa dove o come. Personalmente ho presentato documentazioni in diverse lingue a politici italiani impegnati nella comunità europea. Da tutti questi sempre la stessa ed unica risposta ed atteggiamento: un sorriso e la loro disponibilità ad affrontare la questione o alla pubblicazione ma poi? Il silenzio. Per questo oggi invito i politici oggi al silenzio, a posare il gonfalone e, a testa bassa, sfilare con tutti i cittadini, come tutti quei cittadini che oggi scendono in piazza per difendere quella parte di territorio ancora sano (dove?) e per curare la maggior parte di territorio già attaccato e massacrato.
Fuori i vessilli statali e pubblici dalla manifestazione, fuori l’ipocrisia dalle fila dei cittadini che, come me ed altri, hanno sempre denunciato ed evidenziato lo stato delle cose. Se sfilerete con noi assumetevi le responsabilità degli accadimenti, il vostro silenzio è stato causa di tutto questo e puzza di di corresponsabilità.
Per questo ringrazio Raffaele, Maria, Antonio, Lucia, Anna, Stefania, Amalia, Luca, Francesca, Renato, Fabio, Fernando, Diego, Daniela, Giulia, Massimo, Eliana, Claudio, Oceanus e via con tanti altri che ci hanno messo la faccia, il tempo e la passione per difendere il territorio da sempre e non da quando un camorrista ha dato il via libera affinché se ne potesse parlare. Noi siamo vittime della presenza della camorra e dell’assenza dello stato
P.S. Se qualcuno non credesse a quello che ho descritto ed alla bontà dell’attività di Road Tv Italia, si guardi i links che ho inserito nell’articolo