Piazza Carlo III avrà presto un volto nuovo. Parola di Luigi De Magistris che ieri, durante un incontro con i membri del Comitato Civico Carlo III, alla presenza dei consiglieri comunali Francesco Vernetti e David Lebro, assicura che i soldi ci sono, e che presto partirà il restyling.
Dopo una lunghissima trafila burocratica durata quasi due anni, l’importante snodo di comunicazione tra la periferia nord e il centro città, con i suoi retaggi storici e culturali, dal Palazzo Fuga all’Orto Botanico, da tempo dimenticato dall’amministrazione pubblica e vittima di una IV Municipalità perennemente senza fondi, rientra finalmente nei progetti di riqualificazione del Comune di Napoli. E lo fa con una miriade di nuove idee, nate dalla feconda collaborazione tra politica e cittadinanza attiva. “Entro Natale” annuncia il sindaco “sarà approvata la manifestazione di interesse per l’Albergo dei Poveri. Abbiamo già chiuso la transazione con le ditte, i lavori di ristrutturazione riprenderanno a breve, mentre il progetto per il rifacimento del manto stradale è già esecutivo”.
Ma c’è molto altro che bolle in pentola: per la sicurezza della piazza si è già pensato a un presidio, stabile o itinerante, della polizia municipale e della polizia di stato che pattuglieranno a turno una zona per antonomasia “calda”, mentre, per quanto riguarda il trasporto pubblico, il prossimo aumento dei mezzi su due ruote (da 380 a 400 per il 2014, auspica De Magistris, che andrà a rafforzare i collegamenti in quelle zone non coperte dalla metropolitana) permetterà di servire la piazza con corse più frequenti.
Il restyling di piazza Carlo III si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione dell’intera area che va da via Don Bosco, per la quale è già previsto il rifacimento del manto stradale con una mezza idea di inserirci un tratto di pista ciclabile, fino al Museo Nazionale, con la bella iniziativa dell’apertura della Galleria Principe di Napoli patrocinata dall’assessorato ai Giovani e l’idea di animare il Teatro San Ferdinando con una scuola di teatro pubblico. Per fare in modo che “l’intero percorso storico che va da piazza Carlo III al Museo riacquisti l’antico fascino e valore culturale e artistico” ha affermato il sindaco.
Tante altre proposte arrivano poi dal Comitato Civico Carlo III, una vera e propria fucina di idee: dalla navetta circolare per collegare la piazza alla stazione Museo, evitando così le lunghe attese degli autobus di linea, al prolungamento della linea turistica City Sightseeing fino all’Orto Botanico, dalle bike station in piazza alla creazione di un museo civico, allestito con donazioni gratuite degli artisti partenopei, all’interno dei locali di Palazzo Fuga. Per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione imminenti, i cittadini sono già pronti ad adottare le aiuole che saranno reinstallate in piazza, che, si spera, potrebbe avere un volto nuovo già entro il 17 gennaio, giorno della festa di Sant’Antonio Abate, patrono dell’omonimo borgo che affaccia su Carlo III, che quest’anno si preannuncia in pompa magna.
Soddisfazione espressa dal presidente del Comitato Civico Carlo III Antonio Provitera e dal consigliere della IV Municipalità Giovanni Parisi, in prima fila nella battaglia per la riqualificazione dell’area. “E’ stato un momento davvero emozionante, un esempio di cittadinanza attiva e senso civico” ha affermato il presidente Provitera, ringraziando poi Raffaele Del Giudice, presidente Asìa, per l’impegno profuso nell’opera di rimozione delle centraline dalla piazza, che è stato il primo passo verso la rinascita.
“Questo è il modo giusto di stare a Napoli in questo momento storico” ha commentato il sindaco lodando le iniziative del Comitato. “Lamentarsi è inutile, cittadini e istituzioni devono fare squadra, lavorare fianco a fianco per migliorare le cose”. Dopo la stoccata della classifica de Il Sole 24 Ore che ha dato a Napoli la maglia nera per la vivibilità, una nuova luce si accende in città grazie all’impegno di cittadini, istituzioni, comitati civici. La resurrezione dal basso inizia proprio da piazza Carlo III.