“Ma chi sono i Queen?” quando le generazioni d’oggi non capiscono nulla di Musica

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di Maria Stella Rossi

 

Sì, mi piace essere acida. No, non è un talento, è natura femminile. Sì, delle volte essere acidi aiuta a stare bene. No non mi piace la società in cui vivo.

E dopo un breve preludio/sproloquio introduco subito il tema di oggi: la musica. Beh, la musica è un fattore fondamentale della vita, tant’è che i filosofi e le più grandi menti del passato e del presente le hanno dato e le danno ancora un peso rilevante, ma da qualche anno a questa parte le case discografiche la stanno letteralmente assassinando.

Già, amici, avete letto davvero bene. Andiamo, non venite a dirmi che Justin Bieber è il nuovo Re del Pop o che Miley Cyrus con la sua perenne, giallognola, lingua di fuori e l’ostentazione della sua vagina depilata sia più trasgressiva di una fusione tra Madonna e Lady Gaga!

La verità è che di Musica (e la maiuscola non l’ho messa a caso) nessuno ormai ne capisce un tubo. E io, con i miei 22 anni, mi sento vecchia. Davvero vecchia. Oltre che sfiduciata e con una grossa voglia di raccattare gli adolescenti di oggi, chiuderli in un bunker e mettere a tutto volume i Queen, i MetallicaJimi Hendrix, Bob Dylan, gli AC/DC, i Beatles e i Rolling Stones. E questi ovviamente sono solo una piccola parte dei grandi che hanno fatto la storia!

Eppure, qualcosa mi dice che non riuscirei a convincerli e questo perché un ragazzo con la faccia da bambino e una ragazza che esibisce il proprio corpo come se non le appartenesse, vendono. Oh sì, vendono davvero quei due e con loro vendono anche chi segue questa filosofia di vita. Ormai la musica sembra essere passata in secondo piano, meglio mettere in mostra muscoli, tatuaggi, culi e mosse osé.

Il sesso vende e quando si manipolano le menti difficilmente si riesce a far cambiare idea. Perché ormai “Juss e il re della musika” “Miley the best” “Harry Style, sposami, vgl 1 figlio da te XDDDDDD”. No, non sono brava ad imitare gli adolescenti sgrammaticati di oggi, così come non sono brava a scrivere nel linguaggio degli sms.

Lo vedete allora che sono una giovane vecchia? E lo conferma anche il fatto che quando qualcuno nomina Somebody to love io penso subito, ad esempio, ai Queen, alla meravigliosa voce di Freddie e del coro che l’accompagna e non a Justin Bieber.

Eppure, che voi ci crediate o meno, qualche scatenata Beliebers ha affermato che i Queen hanno plagiato “Juss”, perché Somebody to love è una sua canzone, non di un gruppo di cui “nxn sente + parlare!!!11! Ma ki li conosce poi!!!!11111!!!”.

Okay, ormai è palese che l’intelligenza non è per tutti, dal momento che Somebody to love dei Queen risale al 1976, mentre quella di Bieber risale al… ehm… bho. Insomma, non m’interessa nemmeno, ma a meno che Justin non sia tornato indietro nel tempo pubblicandola nel 1975, direi che è quasi palese che la sua sia una canzone di qualche anno fa… forse 2009 o 2010.

E sempre parlando dei Queen (sì, se non s’era capito io sono una loro fan) quasi mi viene da ridere quando su Facebook leggo commenti tipo “tu 6 sl invidiosa di Juss e del suo succexxo, xke tu nn ai $, lui si. A, ma tanto a te ti piace ql finokkio di freddy mercuri e i queen!!!!!!111111!!!!11!!!!!”.

Okay, forse è meglio piantarla, l’ho già detto tanto che non so scrivere come una decerebrata undicenne (e io a undici anni il computer lo usavo solo per cazzeggiare su Paint) a cui correggerei volentieri la grammatica o, meglio ancora, a cui farei inghiottire un intero dizionario di italiano. Pensiamo piuttosto a quante cose avrei da dirle.

Ah, tipo “va bhe, non avrò una lira quadrata in tasca, non avrò gusto per la musica e probabilmente Freddie si starà rigirando nella tomba, ma toglimi una curiosità. Tu la conosci Bohemian Rhapsody?” “no, ke ka**o e?” (sì, perché a quell’età già dicono parolacce, ma per sembrare meno volgari o più trasgressivi usano gli asterischi) “Ah, nulla… è stata solo proclamata nel 2007 come la canzone più bella della storia del rock assieme a Stairway to Heaven dei Led Zeppelin…

E lì probabilmente partirei io come una deficiente a cantare a squarciagola Bohemian Rhapsody, con tanto di parte lirica e imitazione di Brian May.

Okay, okay, okay, non voglio divagare, voglio subito arrivare al nocciolo della questione: le generazioni d’oggi si lasciano troppo ammaliare da ciò che le case discografiche lanciano sul mercato, arrivando a considerare addirittura i Beatles come “munnezza” o a sparare a caso citazioni di Jim Morrison senza neanche sapere di chi cavolo stanno parlando.

Io, ad esempio, sono cresciuta a pane e Lucio Battisti, Claudio Baglioni e Zucchero. Poi da sola mi sono avvicinata a gruppi come i Queen, i Rolling Stones o i Beatles, non disprezzando neanche la musica jazz (sì, lo ripeto, sono antica per i canoni d’oggi e sì, di fronte a un Frank Sinatra resuscitato o reincarnato o un Michael Bublé potrei morire) lo swing e il blues. Insomma, mi sono formata da sola per come meglio ho potuto e questo perché ho sempre pensato con la mia testa, senza lasciarmi condizionare dalle mode del momento.

Ed è qui che mi cadono le braccia. Soffro enormemente nel vedere la musica di qualità venire denigrata a favore di personaggi che magari oltre a non sapere dov’è la Germania, si chiedono se esista uno stato con questo nome o ancora, che si strusciano contro i piselli, che sculettano credendo di avere lo stesso ritmo di una donna di colore e che dichiarano di vendere consapevolmente il proprio corpo per far parlare di sé.

Però forse dovrei ringraziarli: senza di loro non potrei criticare le giovani generazioni d’oggi, che saranno il futuro di domani (brrrr.) e che trasmetteranno il loro sapere ai figli (doppio brrrr.)! Oppure potrei direttamente sedermi in un angolo, chiudere gli occhi, tapparmi le orecchie e iniziare a dondolare lentamente avanti e indietro partendo con l’auto convincimento, canticchiando anche l’intro a cappella di Bohemian Rhapsody.

Is this the real life? Is this just a fantasy?” non lo so, ma qualunque cosa sia, per favore, svegliatemi!

 

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14/12/2013