Napoli, Consolato Usa nella bufera. “Una garçonniere” per l’ex console

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di Redazione

Il Consolato americano a Napoli? “Una garçonniere”. E’ questa la denuncia, riportata dal New York Post, depositata presso il tribunale di Brooklyn da una ex dipendente, Kerry Howard, che ha citato l’ex console generale Donald Moore in un’azione legale contro il Dipartimento di Stato per discriminazioni e cover up (letteralmente, insabbiamento).

Moore avrebbe trasformato la sede del consolato in un vero e proprio “bordello”, un via vai di prostitute e dipendenti con le quali intratteneva rapporti intimi occasionali; inoltre, avrebbe manipolato rimborsi spese e finanche servito, consapevolmente, carne avariata durante una cena con un collega britannico. “Le donne sono come caramelle, vanno scartate e buttate via”, pare fosse questo il motto di Moore quando, nel 2010, Kerry Howard, che faceva parte dello staff, fu infastidita a tal punto dai tentativi di approccio sessuale dell’ex console, da decidere di dare le dimissioni.

Unico destinatario della causa, tuttavia, è il segretario di Stato John Kerry cui la donna, tutt’ora residente a Napoli, ha chiesto ben 300mila dollari di danni.

15 gennaio 2014