di Diego De Vellis
Che Fb fosse per molti una malattia, non è una novità. Ore ed ore in attesa di un like, di una condivisione, perdersi nel leggere i commenti, innervosirsi e gioire per cose da poco, postare l’impossibile, video, foto, vignette umoristiche ma mai abbastanza contenuti degni di essere davvero letti.
Senza esagerare ha rivoluzionato le abitudini di tutti gli utenti, senza voler fare giudizi di valore diciamo che da quando il social ha prepotentemente occupato il nostro desktop qualcosa è cambiato.
Dicevamo: che Fb fosse per molti una malattia, è ormai un luogo comune ma che fosse studiato come tale questo non ce lo si poteva aspettare. Eppure la ricerca di John Cannarella e Joshua Spechiere, due dottorandi di Princeton -New Jersey- la prestigiosa università americana, descrive la creatura di Mark Zuckerberg alla stregua di una malattia infettiva: “ è stato dimostrato che le idee si diffondono tra la gente come un’infezione prima di morire. E questo è descritto con successo nel modello epidemiologico”.
La tesi dei due dottorandi prende le mosse dalla fenomenologia di altri social network come MySpace, la loro analisi sostiene che Facebook, raggiunto il suo apice nel 2012, abbia già iniziato la fase calante e che la piattaforma perderà l’80% dei suoi utenti tra il 2015 e il 2017.
La notizia della fine arriva in un momento delicato, il social più blasonato del momento, infatti, sta per festeggiare il suo decimo compleanno. Era il 4 febbraio del 2004 quando Zuckerberg lanciò in rete facebook per la prima volta, dal suo dormitorio di Harvard, ed oggi grazie a questo suo progetto, realizzato nell’arco di una notte, possiede un patrimonio stimato in 19 miliardi di dollari.
Lo studio dei due dottorandi in ingegneria meccanica ed aerospaziale è ancora in fase di valutazione da parte dei loro superiori, ma quanto prospettato costituisce comunque una bella sfida per il famoso social: riuscirà a mantenere alta l’attenzione su di sé, sarà sempre il primo luogo virtuale dove rifugiarsi, una delle applicazioni più scaricate, il primo click della giornata?
Questa però non è la prima volta che lo “danno per spacciato”.
Forse pochi ricorderanno che quando il 17 maggio 2012 Fb debuttò in Borsa con il prezzo di 38 dollari ad azione, portando il valore della compagnia a 104 miliardi di dollari, fu registrato il più alto collocamento sul Mercato per un’azienda di quel settore, e gli analisti descrissero l’operazione alquanto azzardata.
E in effetti il 4 agosto 2012 il valore delle azioni di Fb scese del 47% rispetto a quello di esordio sul Nasdaq costando a Zuckerberg la bellezza di 423 milioni di dollari in un solo giorno.
Ricordo che molti pensarono che fosse giunto il momento di scrivere la parola fine sul diario di Zuckerberg e invece dopo alti e bassi il 31 luglio 2013 per la prima volta Fb ha raggiunto il prezzo di collocamento, riuscendo a zittire tutti coloro che avevano gridato allo scandalo per la sua supervalutazione.
Riuscirà ancora a resistere?
23 gennaio 2014