di Diego Scarpitti
Dopo Bologna un altro inutile pareggio.
Napoli-Chievo 1-1. Albiol salva Benitez dalla figuraccia casalinga. Non basta la lezione del Dall’Ara. Gli azzurri non vanno oltre il pareggio nell’anticipo del sabato. Ancora errori, troppi, non solo in difesa ma anche e soprattutto in attacco. I tifosi al San Paolo, delusi per l’opaca prestazione e gelati -quasi- dal risultato oltre che da temperature proibitive, chiedono un riscatto immediato e rivendicano un pronto intervento sul mercato. Così non può andare. Questione di modulo e di approccio. Solo in extremis il Napoli artiglia un punticino che non muove la classifica.
Pasticcione e impreciso. Sembra di rivedere il primo tempo con gli emiliani. Padroni di casa in svantaggio chiamati a recuperare. La rete di Sardo non sveglia i napoletani, la cui manovra lenta non apporta alcun contributo. Hamsik, Higuain, due volte Mertens non graffiano né scavalcano Puggioni, abile più a perdere tempo che a difendere la propria porta. Non a caso per tutti i 90 minuti il portiere clivense sarà sonoramente fischiato ma non sanzionato dal direttore di gara. A centrocampo la coppia Inler–Dzemaili da rivedere: gli svizzeri soffrono dall’inizio alla fine e non garantiscono grinta e vivacità al gioco.
Si attende la svolta nel secondo tempo. Illusione e nulla più. Il Chievo difende in nove uomini e Corini può star tranquillo. Jorginho da solo non riesce a fare la differenza. Esordio dell’italo-brasiliano senza vittoria. Il neoacquisto unica nota positiva della serata. Per il resto prova scialba e inconsistente dell’11 partenopeo, che a Fuorigrotta fa annoiare e sonnacchiare. Il palo su punizione di Mertens e la traversa scheggiata da Insigne ridestano per qualche minuto il pubblico presente. Solo in mischia Albiol dipana un’intricata matassa e sigla la sua prima rete nel campionato italiano. Scaduti i tre minuti di recupero cala il sipario nell’arena azzurra.