Comunità di S. Egidio: in memoria dei senza dimora morti a Napoli negli ultimi anni

Comunità di S. Egidio: in memoria dei senza dimora morti a Napoli negli ultimi anni. Sono 215 i senza dimora morti per strada a Napoli negli ultimi anni

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Sono 215 i senza dimora morti per strada a Napoli e dintorni negli ultimi anni. 215 nomi che verranno ricordati nel corso di questo mese attraverso 4 celebrazioni liturgiche che vedranno la partecipazioni di circa 250 senza fissa dimora,  volontari e associazioni che operano nel settore. Per ognuno sarà accesa una candela, segno di vita.

Celebrazioni per i senza dimora

La prima celebrazione si è tenuta sabato 15 febbraio alle 10.30 nella chiesa di SS. Filippo e Giacomo ad Aversa, cui seguono quelle tenute stamattina 16 febbraio nella Chiesa di san Pietro martire, in piazza Bonghi nei pressi dell’Università centrale di Napoli e nella chiesa di SS. Filippo e Giacomo in via san Biagio dei Librai L’ultima celebrazione sarà sabato 8 marzo nella chiesa di S. Maria Assunta in cielo di san Giovanni

La Comunità di S. Egidio

Da sedici anni, a Napoli, la Comunità di Sant’Egidio ricorda le vittime della vita in strada, a partire dalla morte di Elisa Cariota, un’anziana senza fissa dimora, che viveva nei pressi della Stazione Centrale di Piazza Garibaldi, morta il 17 febbraio 1997. Sono 22 le persone morte solo nell’ultimo anno. Ricordiamo tra questi Samuel, clochard deceduto lo scorso novembre che viveva nei pressi di piazza Municipio di cui ha tanto parlato la stampa, e che non ha avuto ancora sepoltura perché non è stato  identificato. Questa vicenda fa emergere in modo emblematico la problematica dei riconoscimenti delle identità delle persone morte, che talvolta restano per mesi e mesi in attesa della degna sepoltura.

Qualche giorno dopo a San Giovanni a Teduccio perse la vita Giusi, malata psichiatrica morta per il freddo,e per ultimo Claudio morto al Cardarelli pochi giorni fa. La Comunità di Sant’Egidio esprime la sua preoccupazione per l’aumento della povertà e per le difficili condizioni in cui vivono tanti senza fissa dimora, e lancia un appello alle Istituzioni perché vengano aperte nuove strutture di accoglienza soprattutto per i senza fissa dimora malati, la cui condizione è davvero difficile.

Dopo la celebrazione liturgica di San Pietro martire verrà offerto un pranzo ai senza fissa dimora, fornito grazie al contributo del Consorzio della mozzarella di bufala, il Catering Rianna di San Giuseppe Vesuviano, il ristorante Amico Bio e il tarallificio Leopoldo.