Fuorigrotta, la pista ciclabile tra veleno e immondizia (VIDEO)

Fuorigrotta: l'assurdo della pista ciclabile situata sotto la galleria, che è piena di spazzatura e l'aria è irrespirabile a causa dello smog

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Il tratto di pista ciclabile che attraversa la galleria di Fuorigrotta, inquinato com’è dai gas di scarico delle auto che transitano proprio lì accanto, non è mai stato un luogo salubre per i ciclisti. Ma adesso oltre allo smog ci si mettono anche i rifiuti a inquinare la strada.

Una pista discarica

La pista ciclabile situata sotto la galleria di Fuorigrotta oggi appare una vera e propria discarica. Nel percorrerla ci si imbatte in rifiuti di ogni genere, pezzi di plastica, bottiglie di vetro rotte, stracci, addirittura pezzi di automobili risalenti a chissà quale incidente, ammucchiati sia sul ciglio della strada sia al centro della pista, che risulta così impercorribile per i ciclisti.

Aria pesante e irrespirabile.

Il problema dei rifiuti va ad aggiungersi a quello, forse ancora più grave, dello smog. Il continuo passaggio delle automobili proprio accanto alla pista ciclabile rende l’aria irrespirabile per i pedoni, figuriamoci per i ciclisti che ci arrivano, come si dice, a “polmoni aperti”. Un vero toccasana per la salute. Eppure il progetto iniziale, come ci spiega un gruppo di ciclisti di Cicloverdi Fiab, incontrati proprio mentre stanno per entrare in galleria, prevedeva una “campana trasparente, che avrebbe tenuto la ciclabile al riparo dallo smog delle auto”.

Galleria non illuminata e spartitraffico troppo basso.

Oltre a questo i ciclisti ci segnalano altri problemi, come la mancanza di illuminazione della pista – le lampadine che dovrebbero segnalare il percorso a terra infatti risultano spente –  e lo spartitraffico troppo basso, che non protegge i ciclisti dai fari delle automobili provenienti in senso contrario. “Di solito le macchine che vengono di fronte hanno i fari alti accesi, e siccome lo spartitraffico e troppo basso, il più delle volte si viene accecati e non si riesce neanche a vedere bene il percorso”. Una situazione rischiosa che va ad aggiungersi al problema dei rifiuti e dell’aria irrespirabile.

Per combattere lo smog c’è bisogno di strutture adatte.

“Nonostante tutto però noi non ci arrendiamo” dicono i ciclo-amatori, di ritorno dal terzo Bike to School Day napoletano, una pedalata per accompagnare i bambini a scuola. “Però è chiaro che vorremmo almeno che la pista fosse messa in condizioni tali da essere percorsa in sicurezza” spiegano. Quello dello smog è un problema che attanaglia tutte le grandi città. Incentivare l’utilizzo della bicicletta al posto dell’automobile, come fanno i Cicloverdi Fiab e altri gruppi di ciclisti urbani, promuovendo iniziative come quella del Bike to School, è sicuramente importante per ridurre lo smog e educare la cittadinanza a vivere in modo più “green“, ma, “senza le strutture adatte, si scoraggia l’utilizzo della bici”. E a perdere ci perdiamo tutti.