Ricordate la scena di “The Washer” della lotta tra automobilista e lavavetri-zombie? Sembra impossibile, ma una scena simile si è consumata oggi a via Brin, purtroppo con dei risvolti molto più drammatici e inquietanti di quelli della parodia dei The Jackal. Un lavavetri rumeno, di 41 anni, proveniente dal campo nomadi di via Brecce Sant’Erasmo, ha aggredito una donna alla guida della propria autoperché si rifiutava di “pagarlo” per il lavaggio del vetro, nonostante fosse stato effettuato contro la sua volontà.
Come nel film.
L’uomo si è avvicinato alla donna mentre stava cercando parcheggio a via Brin. Dopo averle lavato il vetro, nonostante le proteste della donna, ha iniziato a chiederle con insistenza dei soldi. Al rifiuto di lei è scattata la reazione violenta: l’uomo infatti invece di andare via ha iniziato a colpire il finestrino dell’auto con il manico del tergivetro, cercando poi di aprire lo sportello. La donna, impaurita, è scesa dall’auto pensando di mettersi in salvo, invece il lavavetri ha continuato a seguirla, a strattonarla e a minacciarla per ottenere il suo illecito compenso. Fortunatamente una pattuglia di carabinieri della Stazione Arenaccia passava di lì proprio in quel momento. I carabinieri hanno subito notato quanto stava accadendo e non hanno esitato a intervenire. L’uomo è stato così fermato e arrestato con l’accusa di tentata estorsione.
Bisogna avere paura ai semafori?
Che i lavavetri rappresentino un “problema” e che siano “odiati” da tutti gli automobilisti è un fatto risaputo. Non a caso i The Jackal hanno voluto ironizzare su questo fenomeno così diffuso nelle metropoli inscenando una vera e propria battaglia all’ultimo sangue tra guidatore e lavavetri nel loro corto. Il fatto però che questa fantasiosa trasposizione filmica sia praticamente diventata realtà getta una luce preoccupante su una pratica abusiva finora considerata fastidiosa, ma non certo fonte di pericoli. Un caso isolato, certamente, che però fa riflettere su quanto sia diventata violenta e pericolosa la vita in città. D’ora in poi bisognerà cedere a quella che è a tutti gli effetti un’estorsione o accostarsi al semaforo con la paura di essere aggrediti?