Astir, parla il dipendente che ieri ha cercato di darsi fuoco (VIDEO)

Stanotte due lavoratori dell'Astir hanno dormito davanti alla Regione Campania in segno di protesta per la loro drammatica situazione lavorativa: "Noi come barboni per colpa della Giunta Caldoro"

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Accampati su dei cartoni, due lavoratori Astir hanno trascorso la nottata all’addiaccio davanti alla sede della Regione Campania per protestare contro la loro mancata assunzione da parte della nuova società del polo ambientale Campania Ambiente e Servizi.

“Almeno abbiamo mangiato bene perché siamo stati assistiti dalla Caritas, che ci ha fornito coperte e un pasto caldo”, raccontano i due lavoratori che hanno trascorso la notte in presidio fisso davanti alla Regione Campania. Io personalmente sto rischiando la vita” spiega uno di loro “perché sono cardiopatico, e non posso più permettermi di comprare le medicine che mi servono”.

Ieri un lavoratore ha tentato di darsi fuoco davanti agli uffici della Giunta Regionale.

Ieri  invece un loro collega si è cosparso di benzina e ha tentato di darsi fuoco due volte in segno di provocazione, ma dagli uffici della Regione nessuno è sceso per fermarlo. Sono stati gli altri lavoratori a impedirgli di compiere questo gesto estremo. E’ stata l’esasperazione a spingermi a quest’atto” racconta Gennaro ai nostri microfoni, non ce la facciamo più ad andare avanti così“.

I soldi ci sono, ma il reintegro non arriva.

Sono ormai mesi che i lavoratori dell’Astir attendono il reintegro nella nuova società Campania Ambiente e Servizi, che dovrebbe occuparsi di bonificare la cosiddetta Terra dei Fuochi. Un reintegro che gli era stato promesso dopo il fallimento della loro azienda, che è stato sottoscritto con la firma di un accordo tra Regione e Campania Ambiente e Servizi avvenuta un mese fa, e che però oggi non è ancora avvenuto. Sono circa 500 i lavoratori che da mesi ormai non percepiscono più nemmeno la cassa integrazione, e vivono nella quotidiana incertezza del futuro. “Noi abbiamo dimostrato di avere le competenze necessarie per svolgere i lavori di bonifica” spiega uno dei portavoce, “allora che aspetta la Regione Campania a reintegrarci? Grazie al nostro contributo si potrebbero iniziare a rimuovere i rifiuti solidi urbani abbandonati e incendiati che rappresentano buona parte dell’inquinamento della Terra dei Fuochi”.

Presidio a oltranza.

“Fino a che avremo le forze non ci muoveremo da qui”. C’è rabbia, delusione, paura tra gli ex lavoratori dell’Astir, ma soprattutto c’è esasperazione e nessuna intenzione di mollare questa battaglia. “Non finisce qui” assicurano i lavoratori, “se ci saranno altri gesti come quello di ieri, sarà solo colpa di chi ci amministra”. Ma per ora, dalla Regione tutto tace.