Oggi 29 maggio 2013 all’età di quasi 84 anni ci lascia Franca Rame. A piangere la sua scomparsa, avvenuta in mattinata nell’abitazione di Porta Romana a Milano, non solo il marito Dario Fo e il figlio Jacopo, ma l’Italia tutta, soprattutto l’Italia che è Donna, e l’Italia che ama, rispetta, e difende la Donna. Sempre.
Franca Rame è nota per l’essere una grande attrice teatrale, per l’aver condiviso una vita intera con il carismatico Dario Fo, e per le vicende politiche e le lotte sociali, delle quali è stata spesso protagonista nel corso degli anni.
Ma chi era Franca Rame?
La sua è una di quelle storie da raccontare ai figli, ai nipoti. Una di quelle storie sulle quali riflettere, da non dimenticare. Franca è una Donna da non dimenticare.
Ripercorriamo insieme le tappe della sua vita.
Figlia d’arte nasce a Parabiago il 18 luglio 1929, i genitori sono entrambi attori teatrali legati alla tradizione del teatro dei burattini e delle marionette. Franca debutta in fasce nel mondo dello spettacolo per interpretare ruoli da infante nelle commedie delle compagnie teatrali vicine alla sua famiglia. Il primo vero debutto nel 1950, quando viene scritturata insieme alla sorella per lo spettacolo “Ghe pensi mi“ di Marcello Marchesi.
Ed è proprio negli anni ’50 che fa uno degli incontri che le cambierà la vita per sempre, conosce Dario Fo e se ne innamora, diventa sua musa ispiratrice e sua interprete preferita. Si sposano nel giungo del ’54, e dalla loro unione nasce Jacopo, nel marzo del ’55.
Dario e Franca fondano insieme nel ’58 la Compagnia Dario Fo – Franca Rame, che con Fo come regista e drammaturgo e la Rame come prima attrice e amministratrice, raggiunge presto i vertici del successo.
Dario e Franca presto scoprono di condividere non solo l’amore per il teatro e la cultura, ma anche la passione per la politica e per il sociale. Insieme sposano gli ideali dei moti del’68, escono dai circuiti dell’ETI (Ente Teatrale Italiano) e fondano il collettivo Nuova Scena, dal quale si discostano poi per divergenze politiche ed ideologiche. Questa separazione porta alla nascita di un nuovo gruppo di lavoro: La Comune, con il quale Franca interpreta spettacoli di satira politica dai toni molto forti.
Sulla scia del pensiero sessantottino Franca Rame fin dall’inizio degli anni ’70 entra a far parte attivamente del movimento femminista, emancipandosi umanamente ed artisticamente dal marito. Comincia a scrivere, scegliere ed interpretare ruoli da sola, concentrandosi sulla tematica della denuncia del ruolo e della condizione della donna. Un successo dietro l’altro.
Nel ’73 Franca Rame viene rapita e violentata da un gruppo di neofascisti, esperienza drammatica che la segnerà per la vita e che la porterà a sollevare le coscienze con i suoi scritti e i suoi lavori, a lottare coraggiosamente per i diritti delle donne, per la salvaguardia della loro dignità, a combattere la violenza sulle donne. Il reato di violenza sessuale è andato in prescrizione dopo 25 anni. Da questa traumatica esperienza nel 1981 nasce il lavoro ” Lo stupro “, interpretato prima al teatro e poi in televisione, memorabile l’interpretazione della Rame in diretta da Celentano a “ Fantastico “.
Nel 1999 Franca Rame riceve la laurea Honoris Causa dall’Università di Wolverhampton, insieme al marito Dario.
Accetta poi nelle elezioni politiche del 2006 la candidatura al Senato per l’Italia in sei regioni come capolista, viene eletta senatrice in Piemonte, e Di Pietro poco tempo dopo la propone come Presidente della Repubblica.
L’indole della Rame le impedisce di accettare alcun tipo di compromesso, e per questo motivo lascia il Senato dopo soli due anni.
Dopo circa 30 anni insieme la coppia Fo-Rame entra in crisi, Franca non si sente più amata:
” Dario è un uomo, stavamo insieme da quasi 30 anni e le avventure capitano, ma in quei momenti non capisci. Sì, ho cercato di uccidermi per amore, ma in realtà si arriva a quel gesto per una somma di problemi. Ora sto bene e mi faccio un sacco di risate a pensare che ero lì con le pastiglie “.
Il troppo amore, la paura di perdersi dopo un lungo tratto di vita insieme, porta Franca a compiere un gesto disperato, che è un grido d’aiuto, una richiesta d’attenzione. Miracolosamente Franca riesce a salvarsi.
Si giunge alla separazione, ma sarà di nuovo il Teatro il collante tra Fo e la Rame, arriva “Coppia aperta, quasi Spalancata“, la loro storia, che salva il matrimonio facendoli tornare insieme.
Tanti i sentimenti che popolavano il grande cuore e lo spirito ribelle di Franca Rame, non si può non pensare alla lettera d’amore scritta a Dario Fo il 30 gennaio 2013 su Il Fatto Quotidiano .
Nella lettera Franca scrive dei suoi pensieri di bambina, dell’amore materno, delle premure, degli insegnamenti della madre. Ricorda con affetto Franca.
L’amore è ciò che lega tutti i pezzi del grande puzzle che è stato la sua vita. L’amore per il figlio e per la nipotina Mattea. L’amore incondizionato per il teatro e la grande malinconia che provava a starne lontana. Il desiderio di ritornare in scena. I pensieri malinconici di Franca velavano una grande voglia di vivere, intensamente, fino alla fine.
Nella lettera scrive :
” Penso anche al mio funerale e qui, sorrido. Donne, tante donne, tutte quelle che ho aiutato, che mi sono state vicino, amiche e anche nemiche… vestite di rosso che cantano “bella ciao”. “
Una grande Donna, una grande artista, una grande persona.
Ciao Franca,
grazie,
noi Donne non ti dimenticheremo.