La campagna d’Europa subisce un contraccolpo. Dopo l’euro-delusione contro il Porto e la conseguente eliminazione dall’Europa League, un’altra amarezza per il Napoli sconfitto nella gara casalinga contro la Fiorentina, diretta inseguitrice e avversaria fino alla fine per la conquista di un posto Champions.
Solito copione azzurro
I primi 45 minuti di marca azzurra. Il Napoli attacca, fa la partita, si propone ma non segna. Si perpetua il solito copione. Un canovaccio standard. Le occasioni create ben quattro. Prima lo squillo di Higuain al 9′. La girata dell’argentino viene respinta da Neto. Insigne ispira e suggerisce. Hamsik, tonico e dinamico, si rende pericoloso, senza però imprimere il suo sigillo. La Fiorentina non giunge mai al tiro. Bakic cagiona l’espulsione di Ghoulam, considerato dall’arbitro Tagliavento ultimo uomo. Partenopei in dieci e con Callejon che si alterna nel duplice ruolo di terzino destro e ala. Revelliere scala a sinistra.
Nessuna barricata
Nonostante l’inferiorità numerica, gli uomini di Benitez non rinunciano alla naturale vocazione di gioco. Il Piccolo Principe di Frattamaggiore guida i suoi compagni e li prende per mano. Callejon prova dalla distanza un sorprendente colpo. Una conclusione di Inler di poco non sorprende il portiere viola. Nella super sfida tra bomber non prevale nessuno. Gomez esce anzitempo per un colpo rimediato al ginocchio sinistro. Il pipita non gradisce la sostituzione e scaglia via la bottiglietta d’acqua e la casacca.
Sostituzioni e sconfitta
Montella inserisce Ilicic, Vargas e Matri. Il tecnico spagnolo risponde con Mertens che si infortuna, Berhami e Pandev. Se non concretizzi, prima o poi incassi. E la regola si ripete ancora. Calcio non scienza esatta ma quasi. Joaquin all’87’ iscrive il suo nome sul tabellino. Gigliati corsari al San Paolo. I toscani passano a Fuorigrotta e guadagnano in classifica tre punti pesanti, portandosi a -7.
Arrivederci a maggio
Non finisce qui. Arrivederci al 3 maggio all’Olimpico per la finale di coppa Italia. Chi alzerà il trofeo al cielo di Roma? Il distacco dalla Roma di Garcia sembra incolmabile, perchè i giallorossi marciano a ritmi instancabili. Sinceramente sognare non costa nulla ma illudersi francamente no. Il Napoli perde per propri demeriti. Così non può andare.