La carne è debole, e in fondo anche i preti, vocazione a parte, sono esseri umani. E’ giusto che nel 2014, con lo sdoganamento dei costumi cui assistiamo quotidianamente, ai sacerdoti cattolici sia ancora proibito contrarre il vincolo – sacro – del matrimonio?
Il caso don Merola
Dopo la scottante vicenda giudiziaria che ha travolto don Luigi Merola, accusato di calunnia da una donna che ha rivelato di aver avuto, a suo dire, una lunga “relazione” di natura sentimentale con il parroco, famoso per il suo impegno anticamorra, ci siamo posti questa domanda: è giusto che la Chiesa cattolica continui a imporre ai suoi sacerdoti il voto del celibato? Non è forse giunta l’ora di ammodernare questa tradizione secolare e permettere anche ai preti cattolici – come del resto è già consentito ai protestanti – di prendere moglie e costruirsi una famiglia?
Il popolo napoletano si divide
Senza entrare nel merito della vicenda che ha coinvolto don Merola, abbiamo posto questa domanda ai napoletani, per capire come la pensano rispetto a un eventuale “riforma” delle tradizioni ecclesiastiche. Le reazioni al nostro quesito sono state molto diverse tra loro: il popolo napoletano si divide tra chi considera il celibato un vincolo ormai inutile – molto spesso segretamente violato – e ritiene che aprire ai matrimoni degli ecclesiastici permetterebbe di evitare episodi spiacevoli, non ultimi i casi di pedofilia, e chi invece rifiuta totalmente l’idea che un prete possa “sposare” qualcuno o qualcosa che non sia la Chiesa e la causa che ha scelto di abbracciare. E voi, cosa ne pensate?