Spese pazze in Regione Campania: reato di peculato per il consiglio regionale

Volge al termine l'inchiesta della GdF sul reato di peculato commesso dal consiglio regionale campano

0
714

Nella prima settimana di marzo, arrivò notizia dell’invito della Guardia di Finanza a circa 60 consiglieri della regione Campania, di dedurre le spese affrontate dalla giunta. Arriva oggi alle battute finali l’inchiesta sui rimborsi in Regione. Il consiglio regionale è destinato al rinvio al giudizio con l’accusa di peculato. Ci sarebbe stato un uso illecito dei fondi per i gruppi regionali nel biennio 2010-2012, si tratta di circa 2 milioni di euro.

Il pm Giancarlo Novelli ha ordinato attraverso la Tributaria della Guardia di Finanza ben 55 avvisi di conclusione di indagine ai consiglieri regionali indagati  (quasi tutto il consiglio) e a tre parlamentari, cioè i senatori di Fi Eva Longo e Domenico De Siano, e il sottosegretario Pd Umberto Del Basso De Caro.

Accusa di peculato per 55 consiglieri campani

L’accusa è di peculato, ma alcuni dovranno rispondere anche di truffa. Le risorse regionali destinate  ai vari gruppi politici sarebbero stati utilizzati per acquisti ritenuti “non ammissibili” : sarebbero stati riscontrati acquisti del tutto senza senso, tinture per capelli, bombole di gas, pagamento di  tasse e perfino giocattoli; i consiglieri, inoltre, non hanno saputo dare una spiegazione ad altre spese.

Tra i 55 destinatari ci sono 52 sono consiglieri o ex consiglieri, tra cui Pietro Diodato, ex esponente di Fli nell’assemblea regionale. Altre persone coinvolte avrebbero aiutato i consiglieri con fatture false per giustificare le spese.