Rai per sempre

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di Francesco Paolo Tondo

Rai per sempreMentre ci si ostina a scagliarsi contro la rai per l’obbligo di pagare il canone in cambio di un servizio pubblico giudicato da alcuni “inadeguato”, si tralascia una particolarità della suddetta azienda: la garanzia che viene offerta ai dipendenti diretti o indiretti di un lavoro sicuro, a tempo indeterminato. Quella identificata sotto l’acronimo di radiotelevisione italiana rappresenta un vitalizio per chi vi è dentro, per cui è uno dei piu’ ambiti datori di lavoro in Italia. L’azienda realizza piu’ utili della diretta concorrente, quotata in borsa, dunque i vari alti stipendi erogati non sembrano andare a detrimento di nessuno. La rai non licenzia, ecco perchè è un vitalizio, ma non aggrava le tasche di nessuno. E’ forse l’unica azienda pubblica italiana a fare questo, pur tutelando completamente il lavoratore, grazie al suo discreto stato di “salute”. Perchè allora privatizzare la rai quando non è in perdita? L’unica tara di questo network rappresenta la non cospicua valorizzazione delle proprie competenze, siccome si preferisce acquistare format dagli altri anziché investire sugli autori che finirebbero per crearne di nuovi. L’utente del servizio pubblico potrebbe esigere, con la tassa di sostegno alla televisione pubblica, un maggiore investimento sul personale e la completa fuoriuscita della politica dalla direzione generale; questo però è un discorso a parte, in quanto la politica dovrebbe discostarsi anche dalla composizione dell’Autority delle comunicazioni, giusto per rimanere in tema. Quella politica che non tutela adeguatamente i giornalisti indipendenti, i quali fanno realizzare i guadagni maggiori per la rai, rimane uno dei punti deboli dell’intero sistema paese. Da qui si chiarisce l’andamento di tutto il settore del servizio pubblico nel nostro paese: la visione frustrante che si ha dei tecnici in senso lato, cioè di quei professionisti che lavorano bene  e tuttavia non vengono galvanizzati dallo Stato nel fare il proprio lavoro, essenziale per la comunità.

I medici ospedalieri e tutti gli altri come loro, che soccorrono in modo mirabile le persone sofferenti, sono l’indice di una visione imprenditoriale distorta che sempre piu’ ingabbia un paese in uno stato di stallo economico, e di irreversibile recessione morale…