Il boss Antonio Lo Russo estradato dalla Francia

Estradato dalla Francia il "boss-tifoso", a capo di uno dei clan più potenti della Campania.

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Antonio lo Russo figlio del boss Salvatore, capo dell’omonimo clan operante a Secondigliano, verrà accompagnato alla frontiera di Ventimiglia dove lo attenderanno i militari del nucleo operativo di Napoli.

Tra i 100 latitanti più pericolosi d’Italia

Rientra in Italia dalla Francia, dove era stato arrestato lo scorso 15 aprile. Presente nella lista dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia, era latitante dal maggio del 2010. Antonio lo Russo è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico di stupefacenti. Appena verrà consegnato nelle mani dei militari, dovrà scontare una pena di 20 anni di carcere.

Il boss che guardava le partite a bordocampo

Antonio Lo Russo salì agli albori delle cronache nel 2010, quando fu fotografato a bordocampo durante alcune partite del Napoli. Essendo un tifoso accanito della squadra partenopea, il boss aveva infatti cercato una posizione privilegiata da cui guardare le partite, si era fatto quindi assumere da una ditta che si occupava della manutenzione dello stadio.

Obiettivo primario tra i latitanti

Dopo l’uscita di scena del padre Salvatore, divenuto oggi collaboratore di giustizia, al comando del clan Lo Russo vi era proprio Antonio. Il suo arresto e la sua estradizione è stata frutto di un lavoro tra i pm Parascandolo, Amato e Woodcock della Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, l’Interpol e la Gendarmeria francese.