Maradona non deve niente al fisco (?): accolto il ricorso dei legali del Pibe de Oro

La giustizia tributaria ha accolto la proposta dei legali di Maradona per vederci finalmente chiaro nel caso del Pibe de Oro: forse non deve niente al fisco

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La giustizia tributaria decide di vederci chiaro sul caso Maradona ed accoglie le difese dei suoi legali, Angelo Pisani e Angelo Scala. Diego sarà a Napoli domenica per il mondiale di Campionato mondiale di Offshore XCAT World Series 2014.

Le dichiarazioni di Angelo Pisani

“Finalmente”–  dichiara l’avvocato Pisani speranzoso in una soluzione istituzionale – “ci sarà trasparenza e verità sul caso Maradona a seguito del ricorso innanzi ai Giudici Tributari, dopo la sentenza del TAR che ha già condannato Equitalia ad esibire la cartella esattoriale mai notificata a Maradona che non poté impugnarla”. Davanti alla Commissione Tributaria Provinciale di Napoli i legali di Maradona hanno fatto segnare un nuovo punto a favore del loro assistito, dopo la precedente sentenza positiva del TAR a favore di Maradona. I giudici tributari hanno nominato un CTU (consulente tecnico d’ufficio) contabile per valutare se le richieste dei legali del calciatore e hanno respinto la richiesta di revoca del fisco, che si opponeva alla nomina del CTU ritenendo la loro pretesa indiscutibile. La consulenza tecnica è stata affidata a Michele Adinolfi, il quale avrà ora 90 giorni di tempo per rispondere agli articolati quesiti posti dalla commissione tributaria, composta dal Presidente Elisabetta Garzo, dal giudice relatore Alfredo Tammaro e dal giudice Pasquale Riccio.

Il processo tributario e i necessari accertamenti

I difensori di Maradona hanno presentato prove documentali ed una perizia tecnica giurata redatta da un pool di esperti commercialisti, a dimostrazione non solo del fatto che non c’era stata alcuna violazione fiscale e che nulla era imputabile a Maradona, ma soprattutto che l’inesistente debito risulta già pagato dalla società Calcio Napoli – datore di lavoro del Pibede Oro dal 2003. Insomma, stando ai legali di Maradona, il campione argentino non dovrebbe proprio niente al fisco italiano.

Ecco i quesiti posti al CTU

1) Esaminati i fatti di causa e i documenti prodotti, ovvero quelli che riterrà di acquisire richiedendoli alle parti, ricostruisca il C.T.U. il procedimento di accertamento eseguito dall’Agenzia delle Entrate nei confronti del sig. Diego Armando Maradona e della società SSC Napoli S.p.A. per gli anni di imposta 1985 – 1986 – 1987 – 1988 – 1989 – 1990.

2) Accerti con quali atti di accertamento e di riscossione l’Agenzia delle Entrate ha concluso il procedimento attivato nei confronti della società SSC Napoli S.p.A. e del sig. Diego Armando Maradona e, quindi, evidenzi la natura degli imponibili accertati, ponendo a confronto il titolo delle imposte e delle sanzioni che con tali atti risultano liquidate e irrogate rispettivamente alla società SSC Napoli S.p.A. e al sig. Diego Armando Maradona.

3) Ricostruisca, altresì, il procedimento di riscossione richiamato in ricorso attraverso l’analisi degli atti della riscossione acquisiti al procedimento, ovvero di quelli che il C.T.U. provvederà ad acquisire, evidenziando la misura delle obbligazioni ancora poste a carico del sig. Diego Armando Maradona, distinguendone i titoli.

4) Verifichi se le obbligazioni nascenti dagli atti di accertamento emessi nei confronti della società SSC Napoli S.p.A. e del sig. Diego Armando Maradona abbiano, per il loro effetto, natura solidale in base a norme di legge.

5) Riferisca se il provvedimento con il quale la società SSC Napoli S.p.A. ha definito, ex art. 16 L. n. 289/2002, la lite pendente nei confronti dell’Agenzia delle Entrate per l’annullamento dei provvedimenti richiamati produca effetti anche sugli atti di accertamento e di riscossione emessi nei confronti del sig. Diego Armando Maradona. Dica quant’altro utile ai fini della decisione.

6) Faculta sin d’ora il C.T.U., al fine della soluzione dei precedenti quesiti, a visionare e ad estrarre copia della documentazione contabile e fiscale in possesso delle parti ovvero ad accedere presso enti quali Agenzia delle Entrate, l’Anagrafe tributaria e quant’altri verranno ritenuti necessari, per estrarre documentazione utile ai fini dell’indagine. Faculta, altresì, il C.T.U. all’utilizzo dell’auto propria per gli spostamenti fuori sede.

7) Assegna al C.T.U. il termine di giorni 90 dalla data di inizio delle operazioni per il deposito dell’elaborato peritale da effettuarsi presso la segreteria della Commissione Tributaria Sezione n. 40; entro lo stesso termine sarà comunicato a cura del C.T.U. anche alle parti a mezzo P.E.C.

L’Avv. Angelo Pisani e lo svolgimento della consulenza

“Il consulente ha accettato l’incarico conferitogli dalla giustizia tributaria e le operazioni peritali avranno inizio il prossimo 3 giugno. Gli accertamenti su cui il Dott. Adinolfi è chiamato a far luce riguardano gli anni compresi tra il 1985 e il 1990” spiega Angelo Pisani. “Da allora ad oggi – continua il legale – nei diversi giudizi, tanto la giustizia penale quanto la magistratura civile e quella tributaria avevano già emesso sentenze che hanno chiarito come, anche senza voler considerare l’intervenuto condono eseguito dal Calcio Napoli che ha estinto qualsivoglia debito seppur inesistente, il lavoratore dipendente Diego Armando Maradona nulla dovesse al fisco italiano, al pari del suo datore di lavoro e dei suoi colleghi dell’epoca Careca ed Alemao. In particolare, il CTU dovrà verificare se – come la difesa del Pibe ha sempre sostenuto – le obbligazioni nascenti dagli atti di accertamento emessi nei confronti della Società Sportiva Calcio Napoli e del signor Diego Armando Maradona, oltre che inesistenti per assenza di qualsiasi ipotetica violazione, siano state addirittura già integralmente pagate tramite il condono eseguito dal 2003 dalla società calcio Napoli anche per i suoi dipendenti in base a norme di legge”.

La soddisfazione dei legali

Soddisfazione è stata espressa da Angelo Pisani, secondo il quale “ogni attività, soprattutto giudiziale, tesa alla trasparenza e all’accertamento della verità, nascosta e che molti ancora non vogliono far emergere e spiegare bene al’opinione pubblica, non potrà che confermare la nostra posizione in difesa del campione argentino contro pretese fiscali che, nel caso di Maradona, si sono già dimostrate illegittime e incostituzionali”.