Succede su Facebook, il luogo in cui spesso si accendono le polemiche più aspre, e questa volta i protagonisti della protesta sono dei fiori. Fiori, però, che hanno un significato forte, che ci dovrebbe far ben riflettere sulla nostra società, sul modo di agire di alcune persone e sull’importanza dei gesti in quest’era mediatica in cui tutto può significare qualcosa.
“E’ il simbolo più drammatico di Napoli.“
Lucio Mauro è un utente Facebook e lo scorso anno, poco dopo la tragica morte di Cristina Alongi, deceduta dopo il crollo di un pino sulla sua auto, ha postato una foto molto significativa sulla sua bacheca seguita da questo messaggio:
E’ il simbolo più drammatico di Napoli. Un uomo solo, abbandonato dalla città che amministra. I suoi fiori lasciati a marcire sul marciapiede dinanzi alla Chiesa in cui si sono tenute le esequie di Cristina Alongi.
E’ un simbolo che lascia da pensare. Il simbolo della fine di un regno. Il simbolo di un personaggio che ha scassato solo la sua immagine di “salvatore”.
Quella fascia con i colori giallorossi è desolante e triste. Quest’uomo ha solo i suoi corazzieri, a difenderlo, e qualche personaggio discutibile. Null’altro.
Abbiamo solo una speranza, incrollabile e disperata: che tolga il disturbo. Che raccatti, di nascosto, questi fiori e che li tenga con sé, per rammentargli quanto oggi sia mal voluto da Napoli.”
… e la polemica si riaccende.
Lo scorso venerdì si sono tenuti i funerali del giovane Ciro Esposito. Un’altra tragedia che ha scosso Napoli. La cause della morte di Ciro e di Cristina non sono affatto paragonabili, ma entrambi sono stati vittime innocenti eppure la disparità con cui la loro tragedia è stata affrontata dalle autorità è palese, ed ecco che la polemica si riaccende e c’è chi parla di “morti comodi e morti scomodi” e di campagna elettorale.