Centinaia di persone – tra cui tantissimi ragazzi – si sono riunite questa sera in una fiaccolata per Salvatore Giordano, il ragazzo ferito dal crollo dei calcinacci dalla Galleria Umberto I sabato scorso. Tristezza e sconforto dominano l’atmosfera stasera a Marano: gli stessi sentimenti che hanno mostrato amici e parenti del giovane Salvatore questa mattina davanti al pronto soccorso del Loreto Mare, dove il ragazzo è ricoverato in rianimazione.
Il corteo, organizzato dalla parrocchia dello Spirito Santo di Marano, è partito alle 21 da corso Mediterraneo, dove Salvatore abita con la sua famiglia, è arrivato fino a piazza della Pace. Ai nostri microfoni sono intervenuti il sindaco di Marano Angelo Liccardo, e Padre Giovanni, il Parroco di San Castrese, dove è cresciuto e ha ricevuto la Prima Comunione il piccolo Salvatore. Il primo cittadino ha espresso tutto il suo dispiacere e la sua amarezza, ma ha anche affermato di non voler dare adito a polemiche inutili; “occorre una collaborazione istituzionale anche con il Sindaco di Napoli de Magistris, in vista anche della partenza della città metropolitana. Non vogliamo speculare o istigare, le istituzioni devono solo mostrare senso di responsabilità ed equilibrio. Anche le istituzioni nazionali devono collaborare, fornendo maggiori risorse alle istituzioni locali. Nel terzo millennio non possiamo permetterci tragedie del genere. Siamo vicini e solidali alla famiglia di Salvatore“. Padre Giovanni ha invitato tutti alla preghiera e alla compostezza: “E’ veramente assurdo che succedano queste cose; un ragazzo per bene, con una vita davanti, si trova a terra per delle pietre che gli cadono in testa e rischia la vita…ma ora preghiamo per Salvatore e per la sua famiglia“.
Gravissime le condizioni del 14enne, si spera in un miracolo
Le condizioni di Salvatore purtroppo non accennano a migliorare. Il referto parla di “ischemia bilaterale, vasta emorragia subaracnoidea, trauma toracico, collasso polmonare”. Flebili le tracce di attività cerebrale negli ultimi elettroencefalogrammi effettuati, tanto che i medici hanno paventato la possibilità di monitorare l’attività cerebrale per dichiarare l’eventuale morte cerebrale e procedere all’espianto degli organi. Intanto, su Facebook arrivano i messaggi di solidarietà dei suoi amici: “Non mollare, sei un guerriero”. Ma l’unica speranza al momento è quella di un miracolo. Mentre continua il vergognoso rimpallo di responsabilità tra il Comune e i condomini privati che si “contendono” la competenza per la manutenzione di quel tratto di fregio che sabato scorso è crollato travolgendo la vita del piccolo Salvatore.