“Chiudono tutti i bookstore? Apriamone uno noi, autofinanziandocelo”. Tutto è nato per gioco, quasi per scherzo, dopo la delusione per la chiusura (l’ennesima) di Fnac al Vomero, raccontata in un post su Facebook. Ciro Sabatino non avrebbe mai immaginato che quella provocazione, lanciata attraverso un social network, potesse raccogliere in così breve tempo talmente tante adesioni da permettere la realizzazione di un progetto visionario, che fino a ieri sembrava una pallida chimera.
E invece no. La libreria “Io ci sto”, che prende il nome dall’hashtag lanciato dai comuni cittadini che hanno sottoscritto l’appello di Ciro, è diventata realtà: aprirà i battenti il prossimo 21 luglio, al civico 20 di via Cimarosa, dopo solo tre mesi dall’appello di Ciro. E sarà la prima libreria ad azionariato popolare, mandata avanti dalla volontà dei soci (per ora 305) dell’associazione di “ripopolare” il mondo di libri. Perché una vita senza leggere è una vita ben triste, e a quanto pare sono in molti a pensarlo.
Il sogno realizzato di “Iocisto” arriva anche come reazione alla mutilazione della cultura messa in atto in un quartiere che, nel giro di pochi mesi, si è visto privato di molte delle sue librerie. Oggi il Vomero vuole riscattarsi grazie a questa iniziativa nata e gestita dal basso, dalla buona volontà e dalla passione delle persone comuni. Chiunque potrà iscriversi all’associazione e dare il proprio contributo economico al sostentamento della prima libreria ad azionariato popolare. 300 mt quadri di scaffali e bacheche pronte a ospitare libri di ogni genere, con particolare attenzione alle case editrici locali e agli scrittori emergenti, ancora poco conosciuti sul panorama nazionale. Orari di apertura previsto: dalle 9 alle 24. L’inaugurazione ci sarà il prossimo lunedì, 21 luglio, alle 21: sarà una festa con balli in strada, musica e tanta allegria per quella dimensione, persa e ritrovata finalmente, di “ritrovarsi” attraverso un libro.