Nibali entra di diritto nella storia del ciclismo, è il sesto corridore ad aver vinto le tre grandi corse a tappe, il Giro, il Tour e la Vuelta. La cinquina di corridori che hanno vinto prima di lui non sono ciclisti qualsiasi e non puoi esserlo per portare a casa tale traguardo, si tratta di Eddy Merckx, Bernard Hinault, Jacques Anquetil, Alberto Contador e Felice Gimondi. Epoche diverse, ma tutti sono diventati leggenda.
Il corridore siciliano quasi non ci crede: “Sono contento, a Parigi sarà il momento più bello della corsa, con l’Arco di Trionfo e la premiazione. L’emozione di arrivare a Parigi è da pelle d’oca, inspiegabile. Quando sono venuto qui per disputare il primo Tour della mia carriera sono rimasto stregato dall’atmosfera dell’ultima giornata, dal giro d’onore, dal tifo della gente… È un po’ tutto irreale, devo abituarmi lentamente. Il pensiero di aver vestito la maglia gialla dalla seconda giornata fino alla fine è stato logorante, non è stato facile per niente. Ora voglio godermi questi momenti con la mia famiglia e con i miei amici”.
Nibali è il primo italiano dopo 16 anni, dalla vittoria di Pantani, a portare a casa il Tour de France che torna, quindi, italiano. E’ proprio a Pantani che Nibali dedica alcune sue parole post vittoria: “Quando lui vinceva ero ragazzino. Sua mamma mi ha regalato la sua maglia gialla e quando tornerò, come promesso, le porterò la mia”.