L’attesa visita del Premier a Città della Scienza per la firma degli accordi sui finanziamenti per la riqualificazione dell’area ha portato con se uno strascico di polemiche e veleni. La contestazione nasce già da ieri, quando la Segreteria Particolare di Renzi è stata accusata di non aver stilato un calendario ufficiale per la visita a causa del timore delle contestazioni di piazza. Contestazioni che si sono puntualmente verificate.
Le cose sembravano essere, però, partite col piede giusto. I manifestanti riuniti intorno a Città della Scienza hanno potuto ammirare la splendida – per l’occasione – pulizia delle strade effettuata dagli uomini dell’Asia, alle polemiche non sono seguite particolari contestazioni. L’atmosfera si è riscaldata quando i lavoratori dei consorzi di bacino hanno cominciato a manifestare a causa del mancato versamento degli stipendi da ben 22 mesi. Due lavoratori dei consorzi sono saliti su una gru da dove hanno acceso un secondo focolaio di contestazione. La situazione si è, naturalmente, surriscaldata all’arrivo del Premier, quando una manifestante ha cercato di sfondare il cordone di polizia.
Ancora più grave la situazione sul secondo “fronte” della protesta organizzata dagli abitanti di Bagnoli. Un corteo organizzato da Iskra Area Flegrea è partito in direzione di Bagnoli Futura. Qui gli animi si sono particolarmente surriscaldati e hanno reso necessaria una carica di alleggerimento da parte delle forze dell’ordine di presidio in strada. In particolare i manifestanti hanno denunciato il blocco che ha impedito al corteo di raggiungere Città della Scienza, raggiunta solo a intervento di Renzi Concluso.
Sul piano politico la manifestazione ha avuto successo. Renzi ha annunciato che il governo metterà in cantiere una visita a Napoli ogni tre mesi per fare il punto della situazione. Soddisfatto anche il sindaco de Magistris che ha rilevato come, da parte del governo centrale, vi sia una rinnovata attenzione ai problemi del mezzogiorno. Delusi, per ovvie ragioni, i cittadini dell’area della terra dei fuochi rappresentati da Angelo Ferrillo. Nel suo intervento Renzi, che pure aveva promesso una nuova visita sul territorio, non ha citato in nessun passo la situazione della terra dei fuochi, attanagliata ancora oggi dal problema dei roghi abusivi di rifiuti speciali. «Le nostre paure si sono avverate – ha dichiarato con amarezza Angelo Ferrillo – il governo ha dimostrato di non avere in agenda il problema della terra dei fuochi. Speriamo che nelle prossime visite si rendano conto della gravità della situazione».