Il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna ha attaccato la campagna pubblicitaria che in queste settimane sta effettuando l’A2A, l’azienda che gestisce l’inceneritore nel tormentato comune del napoletano. Ha ricordato che ad Acerra si continua a morire e ha fatto nomi e cognomi di concittadini stroncati dai tumori: «Sono loro che mi inducono a parlare, a tenere alta l’attenzione,sono loro che mi spingono a lottare contro quello che al momento potrebbe essere il pericolo più grande, l’assuefazione. E cioè, far finta che la connessione rifiuti-morte non esista».
Monsignor Di Donna contesta la frase chiave della pubblicità dell’azienda settentrionale proprietaria dell’inceneritore: “Stiamo scrivendo un’altra storia”. Secondo l’alto prelato si tratta di slogan “roboanti e non rispettosi”. Purtroppo la storia di Acerra e della Campania è rimasta la stessa, ed è una storia di inquinamento ambientale che continua ad uccidere.
“Non possiamo accettare slogan ai limiti della provocazione”
Durante la solenne festa della Madonna Assunta, ancora una volta il vescovo di Acerra ha denunciato la drammatica situazione ambientale dell’acerrano e ha attaccato la pubblicità dell’A2A: «Se da un lato può essere legittimo che la A2A cerchi di accreditarsi presso i cittadini di Acerra, dopo le mobilitazioni e il tormentato percorso che proprio dieci anni fa ha visto soccombere gli acerrani alla costruzione dell’impianto, non è accettabile che vengano usate espressioni al limite delle provocazioni».
“E’ la lotta di Davide contro Golia”
Tuttavia Di Donna lancia anche un messaggio di speranza, ricorda come i cittadini ora siano più vigili e consapevoli e non abbiano paura di lottare per la propria terra.
«Certo che ho speranza, come uomo di fede e come uomo. È altrettanto certo che parliamo di una lotta di Davide contro Golia ma, ripeto, anche se dopo anni di ritardo, c’è una maggiore consapevolezza e questa può essere la strada giusta per cambiare davvero le cose».
L’A2A vuole incontrare il vescovo
Il neo-presidente di A2A, Giovanni Valotti, ha inviato una lettera personale al vescovo di Acerra per incontrarlo e ricorda «l’impegno dell’azienda nel fornire un contributo alla gestione dei problemi del territorio, nel promuovere lo svolgimento delle proprie attività realizzando condizioni di massima tutela della salute delle persone, nell’assicurare la massima trasparenza delle informazioni ed efficacia dei controlli in merito alle attività gestite».