Se non paghi la retta, non mangi. Questo è in sostanza il senso dell’avviso comparso in una scuola per l’infanzia, l’Istituto Bracco di Soccavo, che ha destato le reazioni imbufalite dei genitori dei piccoli allievi.
Perché ora, se mamma e papà saranno in ritardo con il pagamento della retta per la refezione scolastica (cosa che, ammettiamo, può succedere) non soltanto il bambino non potrà mangiare a scuola, ma addirittura non potrà uscire dall’edificio scolastico prima dell’orario prolungato (ovvero le 16): con la conseguenza che resterà digiuno.
Ecco testo e foto dell’annuncio shock:
“Dal giorno 3 novembre parte la refezione del Comune. Si ricorda che chi non è in regola con il pagamento non può assolutamente: portare il pasto da casa; chiedere di uscire in anticipo. E pertanto il bambino resterà digiuno fino alle ore 16.” Un avviso che non lascia spazio per i fraintendimenti, e che è suonato molto, troppo duro alle orecchie dei genitori, che si sono ribellati pubblicando in rete le foto dell’annuncio shock.
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La direttrice scolastica: non lasceremo davvero digiuni i bambini
Cosa avrà spinto la dirigenza della struttura a pubblicare un avviso dai toni tanto categorici? Lo spiega la direttrice scolastica del Bracco, Irene de Riccardis, che in un’intervista al Corriere ha spiegato (e parzialmente rettificato) il senso di questa avviso, con relativa circolare: “I genitori sono spesso irresponsabili. Iscrivono il proprio figlio al tempo prolungato e poi non pagano la refezione, che è un servizio comunale”, per il quale quotidianamente la direttrice è tenuta a comunicare alla ditta incaricata del Comune il numero esatto di pasti.
Tuttavia, spiega ancora la direttrice De Riccardis, da 9 anni all’Istituto Bracco, nonostante la situazione sia assurda, l’avviso è stato solo un deterrente. “Non potremmo mai lasciare digiuni i bambini”. Cosa succederà allora ai figli incolpevoli di genitori distratti o evasori? Semplice: il loro pasto completo (composto da primo e secondo) sarà sostituito da un panino, “a cui provvederemo di tasca nostra” spiega la De Riccardis. “Capito in che situazione ci troviamo?”.