È arrivata pochi minuti fa la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Napoli nell’ambito del processo che vedeva imputati i boss dei casalesi Francesco Bidognetti e Antonio Iovine, insieme ai loro avvocati Michele Santonastaso e Carmine D’Aniello, con l’accusa di minacce e diffamazione aggravate da finalità mafiose ai danni di Roberto Saviano e Rosaria Capacchione.
Saviano e Capacchione: condannato per minacce e diffamazione l’avvocato dei boss
Il tribunale di Napoli ha condannato solo l’avvocato Santonastaso, ritenuto l’unico autore delle minacce ai due giornalisti, assolvendo invece gli altri tre imputati, ovvero il suo collaboratore D’Aniello e i boss Bidognetti e Iovine, per il quale era stata chiesta l’assoluzione per insufficienza di prove. Santonastaso è stato condannato a un anno di detenzione, con sospensione della pena, e al risarcimento delle spese processuali, al risarcimento danni a Roberto Saviano, alla giornalista e all’Ordine dei Giornalisti della Campania, nonché alla provvisionale di 20 mila euro alla Capacchione. Completa assoluzione per non aver compiuto il fatto ( le minacce allo scrittore Roberto Saviano e alla giornalista Rosaria Capacchione) ai boss Francesco Bidognetti e Antonio Iovine, quest’ultimo collaboratore di giustizia.
Dichiara Roberto Saviano: “sono un po’ frastornato. Tutte le forze civili e la società civile sono riusciti a creare un corto circuito e a sollevare l’attenzione. Questa sentenza è un primo passo verso la libertà, verso una vita normale. Non sono imbattibili, non sono invincibili e la sentenza lo dimostra (…). I Casalesi si dimostrano per l’ennesima volta dei guappi di cartone perché si sono nascosti dietro un avvocato”.