Ritorna il mercato dell’immondizia. Via Marvasi è stata assediata

Il mercato dell'immondizia ritorna e assedia da circa un mese via Diomede Marvasi. I negozianti denunciano un calo delle vendite del 50% e una emergenza sanitaria. Insulti e minacce sono piovuti stamane tra immigrati, rom e negozianti.

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Via Diomede Marvasi è assediata dal mercato dell’immondizia

Sembrava finalmente essere risolta la indecorosa situazione di Porta Nolana e degli ambulanti dell’immondizia che tante insofferenze e, addirittura, ronde di adolescenti armati avevano indotto tra i residenti. Ricordiamo gli scontri tra ambulanti regolari e quelli irregolari, tra rom e immigrati, tra immigrati, polizia, residenti e accattoni, che avevano infuocato il corso Garibaldi e le zone limitrofe, ma le cose ricominciano e a non molta distanza dai luoghi del passato. 

Il mercato dell’immondizia si rinnova nelle traverse di corso Umberto I e Porta Nolana

Stamane verso le 8:00 i commercianti e abusivi rom e immigrati si sono scambiati una ricca e saporita serie di insulti e minacce in via Diomede Marvasi, ovvero lungo la traversa che collega corso Umberto I e Porta Nolana. Via Diomede Marvasi è diventata la strada preferita dal mercato dell’immondizia, dopo che il mercato di Porta Capuana si è spostato nelle aree antistanti Porta Nolana e dopo che i continui sgombri della Polizia municipale avevano reso impraticabile corso Garibaldi. I negozi sono stati sequestrati, la cittadinanza assediata, da questo esercito di straccioni e miserabili, che da settimane inondano di sporcizia e profumi nauseabondi i marciapiedi e il manto stradale.

Emergenza sanitaria e calo delle vendite denunciano i negozianti

C’è chi lamenta una seria emergenza sanitaria e la mancanza dei fondamentali standard di igiene pubblica; e come se non bastasse il calo delle vendite e della frequentazione commerciale è pari alla metà solita. “Le vendite sono calate del 50% e la strada è perennemente sporca e ai limiti della sicurezza igienico-sanitaria” commentano accorati i negozianti e, come già si disse in passato, il vuoto mediatico non favorisce la giusta attenzione delle istituzioni.