Emergenza posti letto negli ospedali napoletani

Gli ospedali Loreto mare e Pellegrini sono al collasso. A Napoli mancano posti letto, barelle, lettighe, coperte, ambulanze e personale.

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Scenari da terzo mondo all’interno delle corsie degli ospedali napoletani: mancano posti letto, lettighe, coperte, personale e continuano le minacce da parte dei pazienti agli ufficiali sanitarii. La situazione più drammatica è quella riportata dagli operatori sanitari del Loreto Mare a via Amerigo Vespucci: l’ospedale, tra i pochi ad avere un pronto soccorso operativo, in seguito all’aumento delle richieste di prestazioni sanitarie e di ricoveri a partire dalla fine dell’anno, ha saturato completamente la disponibilità di posti letto e lo spazio effettivo dove accogliere i pazienti, che intanto vengono “provvisoriamente” sistemati, addirittura, su lettighe e sedie.

Loreto Mare e Pellegrini al collasso: mancano barelle, coperte e personale

Tre ambulanze del 118 a servizio dell’ospedale non possono essere utilizzate in quanto mancano delle lettighe in dotazione, convertite a posti letto per i pazienti già giunti all’ospedale. All’ospedale Loreto mare sono attualmente presenti 50 barelle con 25 situate al terzo piano, che vede la totale saturazione del reparto di Medicina generale e di urgenza.

Tre ambulanze non possono entrare in servizio per mancanza di lettighe

Situazione non migliore sta vivendo l’ospedale Pellegrini, che dal 6 gennaio non può accogliere più i pazienti. Attualmente ci sono 17 ricoverati nel reparto di Medicina generale su un totale possibile di 30, ma non ci sono abbastanza coperte e personale. Il Pellegrini non può operare nella sua totalità per mancanza di medici ed infermieri.

“Così non possiamo andare avanti” denuncia Lorenzo De Lillo, sindacalista della Cgil. “Non si può curare la gente in queste condizioni“. L’assistenza “è tragica. Il Loreto è rimasto quasi l’unico pronto soccorso in città al momento, ci risulta che anche il Pellegrini non ha potuto accogliere ammalati per mancanza di letti. Da noi ci sono 17 ricoveri al giorno solo nel reparto di Medicina, dove il limite massimo è di 30 pazienti. Assurdo, il personale non è sufficiente e le coperte non bastano. Neppure al Cardarelli lavorano in queste condizioni“. Gli infermieri dichiarano di non riuscire “a gestire i pazienti, ci minacciano perché temono per la propria salute. È tutto bloccato“. Come andrà a finire?