#ProntosoccorsoKo questo è l’hastag per protestare contro i tagli alla sanità
Tagli alla sanità. Fp-Cgil lancia l’iniziativa #ProntoSoccorsoKo.
La denuncia della Fp-Cgil è chiara e non lascia spazio ad interpretazioni: “Il Servizio sanitario nazionale è stato colpito da tagli alle risorse pesantissimi. Sono 31 i miliardi di euro tra il 2011 e il 2015, a cui si aggiungeranno gli altri 4 previsti dalla legge di stabilità del Governo Renzi, che ricadranno sui bilanci regionali oltre ad un riduzione di personale senza precedenti. I tagli effettuati sono stati massicci, 23.500 operatori, di cui 5.000 medici, solo tra il 2009 e il 2013. Tali tagli sono stati compensati da un’esplosione del precariato, 32mila gli operatori con contratti di lavoro flessibili”.
A Napoli Flash Mob al Cardarelli
Questi numeri hanno fatto scattare la singolare manifestazione che vedrà oggi l’iniziativa lanciata con l’hastag #ProntoSoccorsoKo, con flash mob e sit-in davati ai principali pronto soccorso italiani. Anche Napoli avrà il suo centro di protesta al Cardarelli che sarà lo sfondo del flash mob napoletano. E’ in programma una manifestazione tra le 10 e le 12 a cui aderiranno tutti i medici e infermieri in servizio presso i pronto soccorso. “Sicuri di volervi far curare da medici e infermieri stressati?” questo lo slogan che guiderà la protesta di oggi e nei prossimi giorni.
Il segretario generale dell’Fp-Cgil Rossana Dettori ha dichiarato e denunciato che “il personale è allo stremo e i cittadini si rivolgono ai pronto soccorso perché non sanno dove curarsi. Viaggiamo oltre i 24 milioni di accessi ai pronto soccorso all’anno. Va costruita una rete territoriale alternativa attiva h24 e 7 giorni su 7. L’Italia ha una popolazione tra le più anziane del pianeta”.
“In tutto sono 18 milioni i cittadini con patologie croniche e di questi 2,3 mln sono non autosufficienti – questo il quadro disegnato dal segretario. L’amara considerazione e data dal fatto, conclude la Dettori e che “pensiamo davvero di fare cassa sulla salute con questi numeri? Necessaria è una vera spending review che reinvesta in servizi, ad esempio colpendo le sacche di spreco dovute alla medicina difensiva. Quasi 10 miliardi di euro in spese mediche inappropriate”.