di Vincenzo Palumbo
I bilanci in regola vincono sulle spese folli! Soldier in love
Stasera non mi va di parlare della partita nelle sue diverse fasi di gioco e con la classica stesura dell’articolo, lo lascio fare agli altri, molto più preparati e tecnici di me.
Oggi voglio far parlare il cuore e le emozioni che mi ha trasmesso questa partita. L’attesa di un match che potrebbe, Villareal permettendo, segnare un passaggio epocale per il Napoli, che dopo più di venti anni si ripresenterebbe in una fase della Champions concessa solo alle grandi. Questo dopo aver “battuto l’imbattuto” City della Premier, delle nove vittorie su dieci incontri (ed un pareggio) del suo primato in un campionato considerato con la Liga il migliore al mondo. Dopo aver pareggiato soffrendo e lottando con il Bayern in casa e fuori e della vittoria agile contro il Villareal.
Il Napoli ha saputo gestire l’incontro stasera. Ha disputato un match con un gioco tattico vincente, al di là della vittoria. Ha saputo sfruttare le occasioni presentatesi al momento giusto ma, al contempo, sprecando numerose altre per chiudere l’incontro. Siamo condannati a soffrire; se poi questo è il risultato, voglio essere condannato a vita.
Dopo 16 minuti e 43 secondi Cavani, su calcio d’angolo, regala la prima grande emozione. La stessa emozione che ci regalò un gol simile contro lo Steaua. Gol che ci regalò il “passaggio di turno”. Corsi e ricorsi della storia… calcistica. Il pallone passa in uno spazio grande quanto “il diametro di un pallone di calcio”, il giusto. Ed è 1-0, troppo presto ma troppo bello.
Entusiasmo, gioia, urla, allegria ma timore di un gol arrivato troppo presto, dicono in molti. Ci pensa però il Napoli a danneggiarsi, come suo costume. Palla mal gestita a centrocampo, regalata agli avversari, cross al centro, su cui Aronica commette il suo unico errore, un rinvio lento e dentro l’area sui piedi di Silva che tira forte, con De Santis che respinge il pallone sul piedone di Balotelli: è pareggio; ed è gelo sul San Paolo. Tutti già pensavano d’intonare ‘O surdato nnamurato alla fine del match.
Da segnalare che la nostra redazione prima dell’incontro aveva fermato i tifosi del Napoli invitandoli, vista l’internazionalità dell’incontro, ad intonare “Soldier in love” per gli amici inglesi, come buon augurio, naturalmente per la buona sorte degli azzurri.
Tutti negli spogliatoi a rimuginare “incazzati” per il pareggio ma, comunque, a considerare che il Napoli in fondo stava giocando bene ed il City, in fin dei conti, a parte un buon possesso di palla niente di più aveva fatto.
Si rientra e guarda te cosa succede? Napoli al 48° minuto e 28° secondo si riporta in vantaggio…. tutti di nuovo a ripassare il testo dell’O surdato nnamurato……. con i cellullari a riprendere la gioia sfrenata dei 70.000 spettatori presenti. Mancano ancora 41 minuti e 32 secondi più recupero….
Ma oggi è la serata giusta. Il City ogni volta che supera il centrocampo fa paura e per decine di volte mette la palla al centro, con la difesa a spazzare, con De Santis a bloccare e deviare. Ma non sono barricate.
Il Napoli, infatti, riparte agile e con velocità affonda nelle maglie difensive inglesi ed in tre nitide occasioni sfiora il terzo gol. Prima Lavezzi che di sinistro spara sul portiere, poi con Hamsik che di precisione spiazza Hart ma, con la stessa precisione, prende in pieno il palo ed ancora Maggio che si fa anticipare dal portierone britannico. No, il pubblico non ci crede, non si possono regalare tutte queste occasioni. Ci puniranno di certo, imprecano e temono i tifosi partenopei in cuor loro.
Infatti in più occasioni il City si rende pericoloso ed insidioso ma solo in un unica occasione sfiora il pari con Balotelli. San Morgan fa il miracolo e con i suoi tentacoli prima tocca e poi blocca il pallone e tutti ad intonare….. Soldier in love… Grazie Napoli