È stata denominata la Fontana del Carciofo d’oro da Antonio Pariante, presidente del Comitato di Portosalvo. La celebre struttura fatta posizionare nel cuore di piazza Trieste e Trento dal “comandante” Achille Lauro è soggetta, da svariati mesi, a ristrutturazione. Si parla esattamente di 150 giorni, vale a dire cinque mesi, a fronte dei due mesi previsti nel contratto di appalto col Comune di Napoli all’interno del progetto Monumentando. Nel 2014 Palazzo San Giacomo presentava l’iniziativa, annunciando la ricerca di sponsor privati che finanziassero il recupero di 27 monumenti cittadini, tra cui la fontana dell’ex piazza San Ferdinando.
Sul sito del Comune di Napoli era presente una scheda che indicava tipologia di intervento, stima del quadro economico, i tempi di progettazione e la durata dei lavori. Questa scheda, recuperata da Campania su Web, è oggi misteriosamente scomparsa dal sito di Palazzo San Giacomo. Ciò di cui si parla, il documento sparito, è un elemento fondamentale per capire come sarebbero dovute andare le cose e come stanno, invece, andando. Alla voce “durata dei lavori” è scritto chiaro e tondo: 60 giorni. I ponteggi furono sistemati il 13 ottobre dell’anno scorso, quindi sarebbero dovuti sparire ben prima di Natale, il 13 dicembre. Dopo 150 giorni del “carciofo” posto in mezzo alla fontana non si vede nemmeno l’ombra: tutto coperto dai pannelli dello sponsor che, da mesi, risulta abusivo.
La Fontana del Carciofo, continuano le proteste per la presenza di pubblicità abusiva
Un termine, “abusivo”, che si legge, chiaramente, nell’avviso di selezione degli sponsor pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania il 30 settembre 2013, richiamato anche dal Comitato di Portosalvo sulla sua pagina Facebook. All’articolo 9 (“Durata e tempo di esecuzione”) si legge, testualmente: “Il tempo utile posto a base di gara per l’esecuzione dei lavori a oggetto della sponsorizzazione è indicato, per ciascun manufatto, nelle schede tecnico-descrittive allegate al presente avviso (cioè quella mostrata sopra, ndr). Le installazioni pubblicitarie ed i lavori di restauro dovranno essere conclusi entro la data di ultimazione dei lavori offerta in sede di gara, a far data dalla consegna, che dovrà comprendere anche lo smontaggio del relativo ponteggio e stallo pubblicitario”.
Ma il punto fondamentale è: “Decorsa la data di ultimazione dei lavori dichiarata in fase di gara senza che i lavori siano terminati, l’impianto pubblicitario sarà considerato abusivo e, in quanto tale, soggetto alle sanzioni previste dalle leggi e regolamenti vigenti in materia, ivi compresa la rimozione forzata”.
Ma, nonostante ciò che è scritto e documentato, i pannelli pubblicitari sono ancora lì. “Il restauro è stato più complesso del previsto – afferma Elena Coccia, consigliere comunale di maggioranza – la fontana, pur avendo una base di ghisa, era stata completamente coperta dalla resina. Tra qualche giorno tornerà alla luce”. “A noi non interessa che i restauri siano stati più lunghi del previsto – precisa Antonio Pariante, presidente del Comitato di Portosalvo – ci interessa che quegli sponsor scompaiano e siano sostituiti da pannelli bianchi. Per il resto i lavori possono continuare per quanto tempo si riterrà opportuno: ci basta che quelle strutture ormai abusive vengano eliminate immediatamente“.