Pizza Patrimonio dell’Umanità: parte l’iter per il prestigioso riconoscimento

A candidarla la Commissione italiana per l'Unesco.

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La decisione sarà presa entro il 15 novembre 2016, è iniziato oggi infatti l’iter che porterà la Pizza ad essere riconosciuto come Patrimonio Immateriale dell’Unesco, che ad oggi comprende 348 elementi tra cui sei italiani: l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010), l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria (2014). A candidarla è stata la Commissione italiana Unesco con 300mila firme raccolte da Coldiretti insieme all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione UniVerde dell’ex ministro dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio. Trecentomila persone che vogliono riconoscere la Pizza Patrimonio dell’Umanità.

Pizza Patrimonio dell’Umanità – Business da 10 miliardi di euro

In Italia intorno alla Pizza gira un business senza pari, ci sono infatti ben 63mila pizzerie in tutta la penisola, dando lavoro a 150mila persone. Vengono sfornate ogni giorno ben 5 milioni di pizze al giorno, senza contare quelle fatte in casa. Ma più che egenerare soldi la Pizza in Italia è cultura, è storia, e va preservata, come sostiene il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo: “La pizza è un prodotto simbolo dell’identità nazionale conosciuto in tutto il mondo. Quando un prodotto diventa globalizzato il rischio è che se ne perda l’origine ed è proprio il caso dell’arte della pizza“.