Sui traghetti per le isole come profughi per la Pasqua

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traghetti per le isole come profughi

“Pasqua della vergogna, ci fanno viaggiare come profughi”.

Le isole del Golfo di Napoli – accusano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della radiazza – dovrebbero essere il fiore all’occhiello del sistema turistico napoletano e invece i trasporti e i servizi per chi viaggia sono ridotti a meno di zero. Mezzi obsoleti, servizi scadenti, bancomat rotti, sistemi wi-fi non funzionanti e dulcis in fundo i poveri viaggiatori sono costretti anche a viaggiare seduti a terra o alle intemperie visto che le compagnie come ad esempio la Medmar vendono il doppio dei biglietti rispetto ai posti a sedere. I bagni sono luridi e puzzolenti mentre i bambini possono giocare serenamente con le slot machine presenti a bordo”.

Questo week end festivo – continuano Borrelli e Simioli – è stato un disastro su tutti i fronti. Dal Porto di Napoli fino ai traghetti la disorganizzazione e i disservizi hanno regnato indisturbati con un caso clamoroso, quello del traghetto Medmar delle 14.10 di sabato partito per Ischia e con soli 300 posti a sedere interni. Eppure hanno imbarcato oltre 480 passeggeri che si sono dovuti arrangiare alla meglio sedendosi a terra o restando alle intemperie sotto la pioggia battente. Anziani, bambini, donne in attesa tutti si sono dovuti arrangiare alla meglio accampandosi nel traghetto come in una nave profughi davanti agli occhi sbigottiti dei turisti stranieri presenti.”

“Per non parlare del Molo Beverello dove per ore si sono ammassate migliaia di persone senza alcuna presenza delle forze dell’ordine e con i tabelloni luminosi con gli orari rotti. In realtà quasi tutte le corse per le isole sono state prese d’assalto durante la Pasqua anche perché la Caremar da diverse settimane ha ridotto il numero delle corse e non le ha neanche ripristinate in occasione delle festività aggravando lo stato di disagio di pendolari e viaggiatori che trovano costantemente corse sold out”