G8 di Genova, caso Arnaldo Cestaro: per la Corte europea fu ‘tortura’

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G8 di Genova, caso Arnaldo Cestaro: per la Corte europea fu 'tortura'

Finalmente dopo anni Arnaldo Cestaro ha avuto giustizia, grazie alla Corte europea di Strasburgo che gli ha dato ragione. L’uomo fu una delle vittime della perquisizione alla scuola Diaz avvenuta il 21 luglio 2001, verso la fine del G8 di Genova. L’uomo ha sempre sostenuto di essere stato malmenato brutalmente dalle forze dell’ordine, così violentemente da dover essere operato e che tutt’oggi ne paga le conseguenze. Solo che fino ad oggi le persone responsabili di tali reati non sono state mai punite adeguatamente, poiché le leggi italiane non prevedono reati di tortura. Arnaldo Cestaro e il suo avvocato Nicolò Paoletti hanno così fatto appello alla Corte europea di Strasburgo per i fatti accaduti alla scuola Diaz durante il G8 di Genova.

G8 di Genova – Strasburgo ha deciso, quella subita da Arnaldo Cestaro fu ‘tortura’

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che Arnaldo Cestaro dovrà ricevere 45 mila euro per danni morali, a causa della ‘tortura’ che Strasburgo ha riconosciuto gli fu inflitta dalle forze dell’ordine quel 21 luglio 2001 al G8 di Genova. Hanno inoltre bacchettato lo Stato italiano e le sue leggi: “Tenuto conto della gravità dei fatti avvenuti alla Diaz la risposta delle autorità italiane è stata inadeguata. La polizia italiana ha potuto impunemente rifiutare alle autorità competenti la necessaria collaborazione per identificare gli agenti che potevano essere implicati negli atti di tortura. Questo risultato, secondo la Corte, non è imputabile agli indugi o alla negligenza della magistratura, ma alla legislazione penale italiana che non permette di sanzionare gli atti di tortura e di prevenirne altri“.