Ma è davvero McDonald’s il male di Napoli?

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Ma è davvero McDonald's il male di Napoli?

Chi avrebbe mai detto che un semplice spot avrebbe generato tutto ciò. Che la pubblicità in cui un bambino afferma di preferire un panino di McDonald’s, un Happy Meal, quello che tutti, almeno una volta, abbiamo provato o fatto provare ai nostri figli, alla pizza, avrebbe portato a una sollevazione nazional-popolare di questa portata. Apriti cielo. La pizza. Come si fa a paragonare le due cose? Come si può anche solo lontanamente pensare che una scena simile sia reale? Già, come si può? Evidentemente tutti coloro che si sono indignati a tal punto, dai pizzaioli, ai vari network, le radio, fino anche al Parlamento, dove è stato chiesto che la multinazionale statunitense venisse cacciato dall’Expo, devono avere l’assoluta certezza che questa abbia utilizzato una campagna diffamatoria e bugiarda. Magari avranno posto ai loro figli proprio la stessa domanda che il cameriere fa nello spot incriminato. E si saranno sentiti rispondere, qualcosa tipo “una margherita con mozzarella di Bufala DOP”. Sono tantissimi i bambini che preferiscono la pizza a un panino che regali anche un giocattolo.

 

Ha realmente senso indignarsi a tal punto, scatenando una guerra tra la pizza e McDonald’s?

Poi, però, strappa un sorriso amaro pensare a quante volte ci si indigni perchè Napoli, ma, forse più ad ampio raggio, l’intera Italia, venga considerato come il paese del sole, del mare, della pizza e del mandolino. E della mafia. In quei casi è un apriti cielo che non vi dico. Un “dalli all’untore” di manzoniana memoria. “Come si permettono? Come anche solo lontanamente osano definirci il paese della pizza? Noi siamo molto di più”. Però se poi un’azienda, in un libero mercato, osa, in quello che, l’ultima volta che ho controllato era ancora un suo pieno diritto, pubblicizzare un suo prodotto attraverso una, appunto, semplicissima pubblicità comparativa, che è legalmente riconosciuta e permessa, che forse, poi, neanche quella voleva essere, allora è la fine. Torniamo a il paese della pizza. Pretendiamo di esserlo. Su internet o in radio, guidati dai soliti personaggi che da qualche tempo a questa parte hanno trovato il modo per coltivare la loro popolarità solo grazie a ciò, è una polemica continua. Un attacco mirato contro il mostro cattivo americano? Magari organizzando questa o quella forma di protesta contro il responsabile di tutti i mali.

 

Invece di unirsi contro Mc Donald’s, perchè non utilizzare quella forza per scacciare dalla città i suoi veri mali?

Ma forse sarebbe meglio se questo rispettabilissimo senso di unione e appartenenza tra tutti i cittadini napoletani venisse catalizzato contro il vero marcio della nostra città. Quello che, ogni giorno, costringe i giovani ad andare via, perchè privi di un posto di lavoro. In quello che è forse il posto più bello del mondo, ma che convive con mostri, anzi, tumori ben più grandi. Che ci camminano fianco a fianco. Che forse, proprio per questo, non vengono più riconosciuti. Non fanno più notizia. Ma che ogni giorno divorano Napoli dall’interno. Ecco. E’ contro di loro che si dovrebbero organizzare campagne pubblicitarie, sollevazioni popolari. Si dovrebbe scendere in piazza. Gridare. Non di certo per decidere se sia meglio un hamburger o una pizza. Non di certo stando lì a giudicare chi preferisca l’uno all’altro. Obbligando chi magari il mercoledì sia andato a cena dal McDonald’s sotto casa a non avvicinarsi neanche lontanamente il giovedì a una pizzeria. Ma veramente stiamo facendo? Veramente vogliamo passare per questi? Veramente non ci rendiamo conto di chi ci avvelena ogni giorno? O forse, per qualcuno, veramente tutti i problemi di Napoli si riducono alla scelta tra l’uno o l’altra?